“Ora vedo il centrodestra preoccupato, (in Sardegna, ndr) pensavano di avere già la vittoria in tasca e invece è stata una bellissima vittoria. Ma da tempo registriamo un entusiasmo che cresce in incontri e manifestazioni pubbliche. E man mano che si avvicinano le elezioni continua a salire”. Lo ha detto, intervistato dal Fatto Quotidiano, il candidato del centrosinistra in Abruzzo Luciano D’Amico.
“La nostra campagna è impostata sui temi regionali – dice ancora – e i nostri programmi sono sicuramente simili a quelli di Todde per metodo e contenuti”. A unire la sua coalizione “è stata la consapevolezza della gravità della situazione in Abruzzo. E ora stanno mostrando tutti la massima responsabilità e collaborazione. Il comizio di chiusura all’Aquila lo farò da solo, per preservare il carattere regionale della mia candidatura. Ma se Conte e Schlein volessero venire saranno i benvenuti. Mi stanno appoggiando nel migliore dei modi: Schlein è stata
in Abruzzo già tre volte, Conte arriveràdomani (oggi,ndr).Calenda è venuto e tornerà”. Anche Todde ha assicurato la sua presenza, “dobbiamo fissare la data”.
Come può vincere, gli viene chiesto, considerando il voto clientelare? “Preferisco chiamarlo voto di relazione, e so che può arrivare fino a un certo limite, che a mio parere è stato già ampiamente raggiunto. Oltre c’è il voto di consenso, e con quello vinceremo”.
D’Amico ha rilasciato una intervista anche al Messaggero: “L’Abruzzo – dice – non è il ‘fortino’ di Fratelli d’Italia, ma la regione della Brigata Maiella. Una regione abituata a cambiare classe dirigente, qui mai nessun presidente è stato confermato. Non è neanche il fortino della sinistra, ma un luogo dove i cittadini scelgono sui programmi. E il nostro è il migliore”. La diatriba Conte- Calenda “non mi appassiona. Sia con il M5s che con Azione abbiamo trovato una larghissima convergenza sui nostri temi in Regione”.