“Lo sciopero unitario delle lavoratrici e dei lavoratori del settore legno e arredo, proclamato per oggi da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, solleva un problema che non può essere ignorato, né in questo né nei tanti altri settori che devono affrontare i rinnovi contrattuali: il peso dell’inflazione non può ricadere unicamente sulle spalle, già molto provate, dei lavoratori.”
Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria del Partito Democratico.
“Ciò è particolarmente vero per un settore, come quello del legno e arredo, caratterizzato da una forte crescita del fatturato e dei profitti e che ha anche potuto godere di un sostegno pubblico, confermato e ampliato nella ultima legge di bilancio, sotto forma di detrazioni per l’acquisto di mobili. La volontà manifestata dalla parte datoriale, FederLegno Confindustria, di non volere procedere al rinnovo di un contratto già scaduto e di non volere accettare la reiterazione del meccanismo di difesa dei salari dall’inflazione, già previsto nel precedente contratto, appaiono privi di ogni giustificazione.”