Quando sembrava di aver toccato una delle vette più luminose in faciloneria e pressapochismo, in esternazioni a vanvera e arditismi culturali con la prova magistrale del ministro Sangiuliano in occasione dell’ultimo premio Strega, ecco che la gloriosa testata diretta da Paolo Petrecca, al timone del Televideo, torna a farci sognare.
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Stanotte, infatti, nel dare notizia dell’assegnazione degli Oscar, e nello specifico della mancata vittoria del nostro candidato, il candidato italiano al miglior film internazionale, il nostro glorioso Televideo improvvisa una sinossi che ha del lisergico. La storia di “Io capitano” di Matteo Garrone sveste i panni dei ragazzi migranti che dall’Africa tentano di raggiungere le nostre coste e veste quelli di Francesco Schettino, indimenticato capitano del naufragio della Costa Concordia.
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“Chi l’avrebbe mai detto al ministro della Cultura che la sua gaffe al premio Strega sarebbe stata superata a destra da Televideo, testata diretta da Paolo Petrecca?”, ironizza il responsabile Informazione nella segreteria del Pd, Sandro Ruotolo. “Sangiuliano (in giuria) – ci ricorda Ruotolo – fece intendere di non aver letto i libri finalisti: questa notte, commentando la premiazione degli Oscar, a Televideo hanno dimostrato di non aver visto nemmeno il trailer dell’ultimo film italiano in gara. “Io capitano” di Matteo Garrone, epopea di due ragazzi migranti che sognano di raggiungere l’Italia, diventa incredibilmente la storia del capitano Giovanni Schettino, artefice del disastro della Costa Concordia. Viene da dire: “Torni subito a bordo, Petrecca”. Ma il naufragio della testata di Petrecca e di questi vertici RAI si è già compiuto”.
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Se l’ironia è amara, e la risata è da sempre strumento di opposizione intelligente alle derive del potere più sciocco e retrivo, lo stesso assistere a questo scempio del servizio pubblico non ci può lasciare inermi.