Scatta oggi lo stop al mercato tutelato del gas, che lascia “5 milioni di famiglie in pasto a operatori senza scrupoli”. Lo denuncia la responsabile Conversione ecologica, clima, green economy e Agenda 2030 nella segreteria nazionale Pd, Annalisa Corrado.
“Il governo – spiega Corrado – si è nascosto per mesi dietro il vincolo del Pnrr per non rinviare il mercato tutelato, buttando la palla in tribuna e giocando a scarica barile sulle responsabilità pregresse. E lo ha fatto fingendo di non comprendere i dati forniti dalla stessa Arera che ha chiaramente indicato che nel 2023 chi è uscito dal mercato tutelato per andare sul libero, in oltre il 90 per cento dei casi, ha speso di più”.
Se il prezzo del gas sui mercati sta scendendo, ed è tornato ai minimi dal 2021 – ieri al Title Transfer Facility, il mercato virtuale di Amsterdam era intorno ai 31.3 per Megawatt/ora – le bollette non scendono, anzi, secondo le stime del Codacons, aumenteranno di 242 euro nel 2024. È il risultato del ritorno dell’Iva sul gas al 22% dal 5% e del ripristino degli oneri di sistema, le due misure assunte dal governo Draghi per calmierare i costi energetici.
“Abbiamo chiesto per mesi e mesi al governo di rinviare il passaggio al libero mercato, preparando e informando i consumatori”, evidenzia Antonio Misiani, responsabile Economia del Partito democratico. “Ma la Meloni – continua Misiani -ha deciso diversamente. Niente rinvio, nessuna campagna informativa. Per milioni di famiglie, è una doppia, pesantissima stangata. Con buona pace delle chiacchiere del governo sulla tutela dei redditi delle famiglie”.
Il governo “ci spieghi perché non ha accolto la nostra richiesta di rinviare l’uscita dalla tutela dei contratti gas, visto che il vincolo nel Pnrr riguardava solo quelli relativi all’elettricità”, rincara Annalisa Corrado, chiedendo ragione di tutta “questa fretta di mandare oltre 5 milioni di famiglie in pasto agli operatori di un mercato inquinato da soggetti senza scrupoli”. Secondo l’Associazione Nazionale Consumatori, sono solo 3 le offerte per il gas del mercato libero più convenienti delle tariffe “Placet” (prezzo libero equiparato a quello di tutela) e di vulnerabilità, a Roma e a Milano. Con Catanzaro che si attesterebbe in testa alla classifica delle città italiane soggette alla maggior spesa con 2.032 euro l’anno, l’UNC registra una penalizzazione maggiore per il Centro-Sud rispetto alle regioni settentrionali.
“A quali interessi risponde” questa decisione del governo, è legittimo chiedere. Lo fa Annalisa Corrado, che conclude che non sono “certo quelli delle persone, in particolare quelle del sud, penalizzate dall’assenza territoriale delle pochissime offerte vantaggiose rispetto alla tutela, in un momento storico in cui oltre il 60 per cento delle famiglie italiane fa fatica ad arrivare a fine mese”.
Con buona pace delle chiacchiere del governo sulla tutela dei redditi delle famiglie.