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Al fianco dei giornalisti delle agenzie Agi e Dire

In piazza, con le lavoratrici e i lavoratori AGI, per dire no alla svendita della seconda agenzia di stampa italiana ad un parlamentare della maggioranza già proprietario di diversi organi di stampa. La destra ancora una volta dimostra di non conoscere cosa è la libertà d’informazione, il pluralismo e conferma il totale disinteresse per il conflitto d’interessi.

“Non è ammissibile che una partecipata dello Stato venda la seconda agenzia di stampa del Paese a un parlamentare di maggioranza. Su questo il governo non può continuare a nascondersi dietro il paravento delle logiche di mercato. Non basta quindi la solidarietà, che pure esprimiamo: a difesa della professionalità dei redattori, dei lavoratori e lavoratrici dell’Agenzia Italia servono fatti, azioni, chiarimenti. Continua invece a esserci una cappa di opacità e incertezza sul presente e soprattutto sul futuro della seconda agenzia di informazione italiana e continuano a rincorrersi voci su un tema sul quale deve essere prioritario avere invece totale trasparenza. È ciò che torniamo a chiedere”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

“Siamo al fianco delle giornaliste e dei giornalisti delle due tra le agenzie di stampa più importanti del nostro Paese: l’Agenzia Italia e la Dire che hanno proclamato l’Agi una manifestazione in piazza e la Dire due giornate di sciopero”. Lo scrive in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Informazione nella segreteria nazionale del Partito Democratico.

“Non era mai successo, aggiunge Ruotolo, che obiettivo dell’attacco all’indipendenza e all’autonomia dei giornalisti fossero due fonti primarie informative. L’Agi con la ventilata vendita della testata ad un parlamentare della Lega, il ras delle cliniche private del Lazio ed editore di quotidiani che implicherebbe un enorme conflitto di interesse. E poi c’è la Dire dove si sta consumando in questi mesi una vertenza che da un lato vede la redazione minacciata di licenziamenti e ridimensionamento, e dall’altro un editore che nonostante sia destinatario di contributi pubblici continua nei suoi comportamenti antisindacali. Sono mesi ormai che la libertà di informazione nel nostro Paese è minacciata da conflitti d’interesse e da palazzo Chigi. La destra di governo non vuole fare prigionieri e cerca di occupare tutti gli spazi possibili. Noi saremo sempre al fianco di chi si batte per la libertà di stampa”.

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