A Matera, capitale europea della cultura 2019, per firmare il Patto per la Basilicata #lavoltabuona pic.twitter.com/gM25CGf4BX
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 2, 2016
“Matera capitale europea della cultura è una grande responsabilità. Non significa solo fare grandi eventi, ho visto un programma meraviglioso, ma la vostra responsabilità è indicare all’Ue qual è la direzione e riportare Italia a credere nel futuro”. Lo ha detto Matteo Renzi a Matera. “Nei prossimi due anni, qualunque sia il vostro colore politico, mettiamo in secondo piano le polemiche e proviamo a rilanciare perché l’Italia possa trarre stimolo e forza” da Matera 2019. “Se l’Italia fa l’Italia, l’Europa avrà tutto da guadagnare”. “Matera capitale della cultura deve riportare l’Italia a credere nel futuro. È finito il campionato mondiale di vittimismo e degli alibi che ha caratterizzato negli anni il dibattito sui fondi pubblici. Facendo economia in alcuni ambiti i soldi ci sono. Bello credere in un’Italia che prova a cambiare sul serio. Io la vedo così”, ha aggiunto. “è finito il tempo in cui si raccontavano solo le cose che non andavano, il tempo della rassegnazione. Matera città europea della cultura può essere riferimento per tutta l’Europa. Giovedì vedo Merkel, Juncker, Schulz e Tusk: l’Europa ha grande bisogno di ideale e messaggi, penso spero e credo che da Matera, per troppi anni ignorata, possa arrivare un messaggio. Dobbiamo passare dalla rassegnazione all’autostima”.
“C’è un problema di illegalità. Noi dobbiamo combattere senza pietà la corruzione ma non vuol dire fare i convegni sociologici, bensì andare a processo e dire chi è colpevole e chi no. Perché non è vero che sono tutti uguali e rubano tutti. E lo faccio per le persone oneste che fanno questo lavoro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Matera.
“Certo i numeri contano, ma poi conta la volontà di mettersi in gioco, la tenacia e anche un certo stile di vita di cui l’Italia è produttrice sana. Io andrò sempre incontro alle persone per poterle coinvolgere. I prossimi due anni li giocheremo su cultura e ricerca”, ha sottolineato il premier Matteo Renzi nel suo intervento. “Noi siamo l’Italia e andiamo a seppellire coloro che muoiono nel Mediterraneo”.
“La politica deve fare la sua parte. Perché delle cose in Italia gridano semplicemente vendetta”, ha aggiunto. “Ancora oggi in Europa e nel mondo c’è chi pensa che il Mezzogiorno sia solo una fabbrica del malaffare non rendendosi conto della bellezza”. “Meno male che Melfi è all’avanguardia e Marchionne ci ha creduto e gli operai ci hanno creduto. Oggi Melfi produce le jeep per il mercato americano e dà lavoro all’indotto e al sistema portuale che oggi è salvato da Melfi”, ha affermato tra l’altro il presidente del Consiglio.
“L’Italia ha tutto per uscire dalla crisi degli ultimi venti anni. Smettiamo di guardare solo le cose negative, che pure ci sono: nessuno vuole metterle sotto il tappeto. Il problema oggettivo è la mancanza di concretezza di alcuni progetti: se hai problemi con le ferrovia a Matera che te ne fai dell’alta velocità che è la migliore al mondo?”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi. “Matera può tracciare la linea per il futuro. Ma certo, se non portiamo la ferrovia non siamo credibili. E io stimolerò gli amministratori a rimettersi in moto”, ha sottolineato. Con i patti per il Sud, ha affermato, “il governo controlla le regioni e le regioni controllano il governo. Ma soprattutto i cittadini potranno controllare i patti. è una rivoluzione copernicana che non nasce da un’intuizione bislacca ma da un disegno sul Paese”.
“Quello che nessuno può negare è che in questi due anni è cambiato qualcosa. è la prima volta che un Parlamento si taglia le poltrone. E non è la cosa in sé ma il messaggio straordinario che il Parlamento è in grado di cambiare. A ciò si aggiunge che la fiducia la darà un solo ramo del Parlamento”.
La firma del Patto per la Basilicata con Marcello Pittella