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Contro povertà e crollo dei salari, salario minimo subito

I numeri non mentono, sono lì, chiari, incontestabili. Oggi sono i dati diffusi dall’Istat, quelli che fotografano salari e costo della vita. Quelli che “confermano l’esistenza, nel nostro paese, di una drammatica questione salariale”, come la definisce Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, che oggi ha presentato il suo Rapporto annuale, nota Guerra, “l’Italia è l’unico paese Ue che nel 2023 ha retribuzioni reali inferiori a quelle del 2013, cioè di dieci anni fa. Nell’ultimo biennio, 2022-2023, abbiamo registrato la peggiore dinamica in termini reali, con retribuzioni crollate del 6,4%. Nel frattempo invece, ci dice il Def presentato dal governo, la quota del Pil che va ai profitti è cresciuta, nel solo 2023, di 1,5 punti percentuali”.

Una situazione francamente insostenibile, contro cui, ha sottolineato stamattina la segretaria dem Elly Schlein, nel corso di un comizio tenuto davanti ai cancelli della Electrolux, “siamo determinatissimi a raccogliere firme in tutto il Paese per un salario minimo che è necessario in Italia”. Schlein ha ricordato come i dati odierni diffusi da Istat “dimostrano che negli ultimi tre anni i prezzi sono aumentati del 17% e i salari soltanto del 4,7%. In quel 12% di differenza si vede tutta la difficoltà delle famiglie italiane che non riescono più a fare la spesa”.

È ancora Cecilia Guerra a richiamare quanto evidenziato nei giorni scorsi dall’Ocse: “nei paesi dove esiste, il salario minimo ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dei lavoratori, specie di quelli più poveri, dall’inflazione, aumentando in media, nel periodo 2019-2023 di ben il 14%.  Una ragione in più per continuare a battersi perché il salario minimo venga introdotto anche in Italia, come facciamo con la legge di iniziativa popolare su cui sta partendo la nostra raccolta di firme. Contro l’inerzia colpevole del governo, che ha affossato la nostra proposta in parlamento, per poi, come al solito, buttare la palla in tribuna, con una legge delega che si è persa nel passaggio fra Camera e Senato”, ha concluso Guerra.

Ed è ancora la segretaria del Partito democratico davanti allo stabilimento Electrolux di Porcia, a denunciare il “troppo lavoro povero” e l’aumento della povertà “soprattutto nel lavoro dipendente”. Per Schlein “è assurdo che Giorgia Meloni continui a voltare la faccia dall’altra parte. Noi continuiamo questa battaglia”.

A lavoratrici e lavoratori dell’Electrolux in provincia di Pordenone, Schlein ha ribadito la necessità di “un piano industriale europeo. Perché l’Italia, ha detto, a differenza di altri paesi da sola non ha il margine fiscale per fare tutti gli investimenti che servono. Il Pd si è battuto per il Next Generation Eu, duecento miliardi di investimenti, il più grande piano di investimenti comuni della storia europea, proprio nell’interesse nazionale di avere tutte le risorse che servono alle imprese, agli agricoltori, ai lavoratori, alle famiglie per rialzare la testa, per rilanciare un’idea di sviluppo nuovo. Noi continuiamo su questa strada mentre la destra purtroppo la nega”, ha aggiunto.

“La storia di questo stabilimento la conosciamo bene, ha aggiunto Schlein, così come riconosciamo l’importanza delle lotte di lavoratrici e lavoratori. Quando c’è stata la difficoltà nel 2014 la loro voce è riuscita a salvare l’occupazione e a mantenere qui l’investimento. La crisi energetica, la mancanza di alcuni materiali, ha creato nuove difficoltà, noi continueremo a stare al fianco di lavoratrici e lavoratori”.

 

Il rapporto annuale Istat 2024

 

 

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