La proposta di legge del Senatore Pillon fa carta straccia del diritto di famiglia
e dei diritti dei bambini e delle bambine, pregiudicandone seriamente lo sviluppo armonioso, costringendoli ad una vita scissa tra due domicili che dovrebbero cambiare settimanalmente. Demanda ogni scelta a mediatori e coordinatori genitoriali deresponsabilizzando la coppia genitoriale, rendendo conflittuale ciò che solitamente, anche nel momento doloroso della separazione, è assolutamente e responsabilmente deciso nel superiore interesse dei minori coinvolti.
Nel 2015 l’Istat ci dice infatti che le separazioni con figli in affido condiviso sono state circa l’89% di tutte le separazioni con affido. Soltanto l’8,9% dei figli è affidato esclusivamente alla madre. Chi ha intrapreso le vie legali ha scelto un procedimento consensuale nella maggior parte dei casi (82,4%). Dunque si risponde in modo autoritario a ciò che solitamente è già tranquillamente risolto da giudici e avvocati.
Cancellando l’assegno di mantenimento per i figli e sostituendolo con il mantenimento diretto (ciò che compra direttamente mamma e ciò che compra direttamente papà) forse per rispondere alle istanze dell’Associazione Padri Separati, saranno i bambini a tenere la contabilità dei loro bisogni, sicuramente impossibili da catalogare in un “piano genitoriale?”.
Molte associazioni ed esperti di infanzia e di adolescenza a cui stanno a cuore i diritti delle persone minori di età stanno levando la propria voce contro questo testo che rischia di essere approvato direttamente in commissione e solo ratificato dall’aula. Per questo ci rivolgiamo ai parlamentari, uomini e donne di tutti gli schieramenti, soprattutto a coloro che hanno storie di separazioni e divorzi alle spalle. Provate a ripensare alla vostra storia personale e a quella dei vostri figli alla luce delle norme della proposta di legge Pillon.
Vi verranno i brividi. Non somministrate questa pericolosa medicina ai bambini e agli adolescenti del Paese!