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Damiano: Contro la precarietà ridurre il cuneo fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato e trasformare i contratti a tempo in lavoro stabile

Damiano, rema contro il Pd?

«Sul decreto dignità non ho condiviso chi nel Pd ha detto che è tutto da buttare e pura propaganda. Così come non ho condiviso Di Maio secondo cui è la Waterloo della precarietà. Una bufala».

 

Ci dica perché.

«Perché se vogliamo fare una lotta vera contro la precarietà la via maestra è ridurre il cuneo fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato e incentivare la trasformazione dei contratti a tempo in lavoro stabile».

 

Quello che il governo dice di voler fare ora correggendo il decreto. «Anche il Pd ha presentato emendamenti che vanno in questa direzione, alcuni proposti dalla minoranza». Ex ministro Cesare Damiano (Pd) Il segretario Martina parla di un pacchetto di emendamenti in cui l’aumento degli indennizzi c’è, modulato in modo diverso. La sua accusa è ingenerosa? «È circostanziata e ribadisco che quell’emendamento è un errore».

 

Il Pd ha difficoltà a mettersi in sintonia col mondo del lavoro?

«Penso che il Pd nell’ultimo periodo abbia svolto un’azione importante sui diritti civili, conquistando cose non scontate, ma credere che questo basti a colmare l’azione insufficiente sul terreno dei diritti sociali è stato un grande errore».

 

Il problema è il Jobs Act?

«La difesa a oltranza che fa Renzi del Jobs act, che purtroppo ha reso più facili e meno costosi i licenziamenti illegittimi e ha abolito del tutto il vecchio articolo 18, è sbagliata. Oggi scopriamo che il 71 per cento degli elettori è favorevole all’innalzamento delle indennità e che il 73 per cento ritiene che il Jobs act debba essere corretto o cancellato. Ne teniamo conto o difendiamo il bidone?».

 

Il problema è l’ex segretario?

«Ho sentito con le mie orecchie Renzi difendere la legge Fornero. Dimenticando che nella passata legislatura abbiamo contribuito a superarla, seppur parzialmente, restituendo ai pensionati 20 miliardi di euro tra salvaguardie, cumulo gratuito dei contributi, Ape sociale e Ape volontaria. La nostra posizione dev’essere il superamento, non la difesa di quella riforma».

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