Alessandra Todde “era la candidata giusta, con una coalizione compatta. Ha pagato la nostra testardaggine unitaria. Le persone hanno bisogno di vedere un’alternativa concreta. Quando succede si mobilitano, votano, ci credono. Invece di pensare a rubarci punti percentuali l’uno con l’altro, dovremmo andare a cercare chi ancora si astiene, chi ha perso speranza”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein in una intervista a La Stampa sostenendo che dal voto in Sardegna esce un Pd “più forte”.
“Ogni strada che semina unità è da percorrere”
“Penso che qualsiasi strada che semini unità sia quella da percorrere”, aggiunge. “In Sardegna fuori dal comitato elettorale ero con Conte e Todde e ho detto ad Alessandra: la gente qui davanti non è che la distingui. Sono qui perché si battono per le stesse cose. Le cose che abbiamo in comune sono più di quelle che ci dividono”. E si dice “fiduciosa” sul voto del 10 marzo in Abruzzo: “C’è una coalizione che tiene insieme tutte le forze alternative alla destra con un candidato, Luciano D’Amico, che in tutto quel che ha fatto, dai trasporti al suo ruolo di rettore dell’Università di Teramo, ha fabbricato futuro”. Sull’apertura di Calenda a future intese a livello locale commenta: “L’Abruzzo dimostra questo. Con un progetto solido e una candidatura credibile si possono superare le differenze, metterle a valore”.
“Sui fatti di Pisa governo irresponsabile, Meloni si nasconde dietro ministri”
“Trovo profondamente irresponsabile strumentalizzare quel che è accaduto contro di noi. È un metodo che segna una totale assenza di senso delle istituzioni. Meloni non ha capito il sentimento del Paese davanti a quelle immagini e il suo partito ha fatto dichiarazioni gravemente diffamatorie che mirano a far salire la tensione. Noi siamo stati i primi a dare solidarietà agli agenti colpiti a Torino”. Così Schlein nel corso dell’intervista commenta l’informativa del ministro dell’Interno. E aggiunge: “Ho trovato molto grave che, anche stavolta nelle parole di Piantedosi, sia mancata una parola di solidarietà verso i ragazzi rimasti feriti. E che Meloni continui a nascondersi dietro ai suoi ministri”, “le parole di Mattarella hanno detto tutto quel che c’era da dire. E non bisogna in alcun modo trascinare il Colle nella contesa politica quotidiana”, “il punto è il controllo dell’uso della forza da parte dello Stato, che è una prerogativa della democrazia. Se non lo esercitassimo, mancheremmo al nostro dovere. Capisco che guardino ai modelli di democrazia illiberale dei loro alleati, ma poter verificare come lo Stato esercita l’ordine pubblico è il sale della democrazia”.
“Congresso Pse, con noi a Roma i protagonisti di una grande sfida”
“Siamo onorati e felici di poter affrontare insieme al Psi questo congresso“, afferma Schlein. “Mentre altri hanno portato in Italia gli euroscettici, i nazionalisti di estrema destra, gli amici di Putin, gli eversori che hanno evocato piazzale Loreto per Sanchez e quelli che avevano il cartello al collo con scritto: ‘Non un centesimo all’Italia’ quando ci battevamo per il Next generation Eu, noi portiamo i protagonisti della vera grande sfida: un piano di investimenti europeo da rendere strutturale. Un green deal dal cuore rosso che accompagni le persone nella trasformazione ecologica e in quella digitale. Cerchiamo di tirare fuori l’Italia dall’isolamento in cui le scelte sbagliate da parte di Giorgia Meloni la stanno portando”.