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L’accordo con l’Albania è uno spot da 800 milioni, che potevano andare sulla sanità

“Ieri Giorgia Meloni con un decreto fuffa prende in giro gli italiani su una questione per noi fondamentale, la sanità pubblica, raccontando di potere abbattere le liste di attesa senza mettere un euro aggiuntivo. Oggi vola in Albania per uno spottone elettorale del costo di ottocento milioni che potevamo mettere per sbloccare le assunzioni di medici e infermieri che mancano nei reparti”. La segretaria del Pd, Elly Schlein, lo ha detto al Corriere della Sera, in una intervista in diretta video.

Ieri c’è stato il decreto-fuffa sulle liste d’attesa in sanità, oggi la novità del “governo elettorale” è il volo di Meloni in Albania, da Edi Rama, “a vedere un container che è che la prima cosa pronta, ma che non serve a nulla perchè al posto del centro di accoglienza che avrebbe dovuto essere pronto a maggio oggi c’è ancora il deserto”, precisa Schlein.

Un enorme spreco di denaro per un progetto che calpesta i diritti fondamentali” che “avremmo potuto spendere per la Sanità e che serve solo alla Meloni per fingere di dare risposte che non ha dato”, ha concluso Schlein.

Quanto costa e chi paga la passerella elettorale della presidente del Consiglio oggi in Albania per ‘inaugurare’ i centri per migranti che ancora non ci sono?“, chiedono i deputati democratici Enzo Amendola, Simona Bonafè, Matteo Mauri e Matteo Orfini che, a fine maggio, sono stati in missione nei luoghi dove, secondo l’accordo Italia-Albania sottoscritto dal governo, dovevano essere già operativi i centri per migranti.

“Abbiamo visto qualche ruspa e un paio di operai in una landa desolata” ricordano i democratici che denunciano lo spreco di soldi pubblici di tutta questa ‘operazione propagandistica’. “L’accordo Italia Albania è un’idrovora di denaro pubblico – sottolineano – i 650 milioni di euro iniziali sono già lievitati a oltre 800 milioni di euro a cui si aggiungono, settimana dopo settimana, altre spese, continui ritardi, i costi dell’inefficienza e, oggi, anche le spese dell’organizzazione della propaganda. A quattro giorni dalle elezioni la fanfara della propaganda di Palazzo Chigi cercherà di nascondere il grande bluff che sta dietro l’accordo con l’Albania per la gestione dei migranti – concludono i deputati – e lo farà mostrando le immagini dei container del porto di Shengjin, uniche strutture montate in fretta e furia, che a nulla serviranno finché non sarà costruito il centro principale a Gjader. Chiederemo conto in parlamento di quanto ha pesato sulle casse dello Stato questa ‘gita fuori porta’ della presidente Meloni e di tutta la sua organizzazione”.

Lo spettacolo messo in scena da Giorgia Meloni a Shengjin in Albania è davvero triste”. Lo dichiara Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria Pd. “La verità – continua Majorino – è una e una soltanto: verranno spese diverse centinaia di milioni di euro per centri totalmente inutili sul piano della gestione del fenomeno migratorio, invece utili a far crescere un business sconsiderato sulla pelle delle persone.
Alla fine di questa pericolosa sceneggiata avremo centri frequentati temporaneamente da migranti, fatti funzionare senza garanzie sul piano del rispetto dei diritti umani e soggetti privati arricchitisi quando quei soldi potrebbero essere impiegati più utilmente per fare fronte alle emergenze sociali e sanitarie presenti nel nostro Paese”, conclude.

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