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Gozi: “Nella Ue rischio populismo, si cambi”

“L’Italia ha riguadagnato credibilità in Europa. Alla finevedrete, ci sarà piena intesa fra governo e Commissione”.
 

SandroGozi, sottosegretario alla Presidenza con delegaagli Affari europei chiarisce e ricorda:«La lettera di chiarimenti inviata da Buxelles è del tutto fisiologica prima di una legge di Bilancio. Non a caso è stata inviata anchea Francia, Belgio, Spagna».

 

Ma non c`è una diversità di vedute, sullaUe, fra Gentiloni e Renzi?
 
“Non direi. Da una parte c’è l’esigenza di approvarela Manovra nelrispetto dell`intesa conBruxelles. Avendo vinto,ricordo – col governoRenzi – una battaglia,di cui hanno usufruitoanche gli altriPaesi, che consente all`Italia margini in piùper circa 20 miliardi perle riforme e le misureper la crescita, l’ occupazione e contro la povertà.
 
Dall’altro C’è l’esigenza di guardare avantia un’Europa che va riformata, nell’arcodella prossima legislatura. Con un nuovopartenariato tra Italia e Ue per fare le riformee ridurre il debito. Con un orizzonte che vadaoltre questa gabbia dell’Od in più o in menoa ogni trimestre. E per lavorare su programmi
economici sui 3-5 anni. Ed è questala prospettiva cui sta lavorando Renzi.
 
Solocon la crescita si potrà conseguire l’obiettivodella riduzione del debito. E per salvare l’Europadai populisti bisogna riformarla. Anzi,Macron parla chiaramente di rifondazionedell’Europa. E noi siamo d’accordo”.

 

Asse Renzi-Macron?
 
“Sto personalmente lavorando a un incontroper fine novembre, a Parigi. C`è forte intesafra loro. Macron ha ripreso molte ideedi Renzi e del suo governo. Cito due esempi:il bonus cultura, e le liste transnazionaliper assegnare i 73 seggi lasciati scopertidalla Brexit. C’è l’esigenza di rivedere insiemeil ruolo dei progressisti europei, che perdonoovunque. Dobbiamo ridisegnare unnuovo riformismo e costruire nuove alleanzeeuropee”.

 

Come vede invece l`attuale dicotomia Renzi-Gentiloni?
 
“Parlerei di ripartizione dei compiti. C`è unsegretario già in campagna elettorale cheoltre a rivendicare il lavoro fatto prepara anche la prossima legislatura, con proposteinnovative. Faccio solo alcuni esempi: sull’Europae sulla flessibilità c`è una battagliada potenziare e rilanciare; c’è l’ambiente elo sviluppo sostenibile, il servizio civile obbligatorioper un mese. Sono tutti temi sucui Renzi sta lavorando e deve poterlo farea mani libere. Il ruolo di Gentiloni è invece,per usare le sue parole, la conclusione “ordinata”della legislatura. In un contesto difficilee con numeri fragili al Senato, c’è bisognodi chi gestisca per un periodo la situazione”.

 

Per un periodo, lei dice. Ma c`è chi lo ritieneuna risorsa anche per il dopo.
 
“Noi ci presentiamo alle elezioni per vincere,guidati da un leader scelto da due milionidi persone. Non si può fare il toto-nomiora. È il momento del toto-idee, questo”.

 

Ma Pietrarsa non ha rimarcato plasticamenteuna distanza fra i due?
 
“Io ho visto un abbraccio politico. Gentiloniha ribadito il suo riconoscersi nella leadershipdi Renzi, e Renzi, alla luce della nuovalegge elettorale, ha convenuto con Gentiloni sulla necessità di costruire un’ampia coalizione. Nel frattempo ci sono lavori in corso:c’è una legge di Bilancio da approvare. Ci sono importanti appuntamenti, come ilConsiglio europeo di dicembre in cui si cominceràa discutere di riforma della zonaeuro, e quello di febbraio in cui parlerà delbilancio e delle istituzioni di domani. E poic’è il tentativo da fare sullo ius culturae”.

 

Una battaglia che potrebbe servire a ricompattareun`area vasta, ora divisa.
 
“Sono convinto che serva innanzitutto allacomunità italiana, per vivere meglio insieme nelle scuole fra alunni che si sentono giàtutti italiani. Un segno di coraggio e di coerenzaper chi si candida a guidare il Paesein coerenza con i propri valori. Non è mai ilmomento giusto, se manca il coraggio. La ritengouna battaglia aggregante, non divisiva.Dobbiamo riuscire a spiegarlo meglio,chiarendo che non c`entrano niente quelliche arrivano sui barconi”.

 

Renzi apre alla coalizione, ma per ora riceve solo dei “no, grazie”.
 
“A Pietrarsa ha fatto scelta strategica importante.Nessuno si aspettava che un minutodopo ci fosse un’adesione immediata.Un`alleanza va costruita sugli obiettivipolitici comuni”.

 

Anche per lei dai Radicali non è andata benissimo.
 
“Sono rimasto sorpreso dalla risposta diRiccardo Magi: nessuno chiede di fare ilcespuglietto a nessuno. Decideranno glielettori. Mi è parsa una risposta frettolosa e non ragionata. Bonino mi ha detto che la ho ispirata ma non convinta. Ma su tanti temi, dall’Europa all’ambiente, hovisto poi che la pensiamo allo stesso modo,ivi inclusa la critica alle responsabilitàdel consiglio europeo e dei governidell’Ue, che va rilanciata su basi democratiche e federali. Invece di cercare conla lente d’ingrandimento le differenze,auspico che si accenda il faro sulle possibiliconvergenze per costruire, anche inItalia, come in Europa, nuove alleanzeeuropeiste e riformiste radicalmente alternativea lepenisti e populisti come Salvinio Di Maio”.

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