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Richetti: “Su fake news 5Stelle ipocriti: denuncino i siti di bufale a loro vicini”

“Sulle fake news esplode lo scontro Pd-M5S. Eludendo le domande dei democratici sui rapporti del Movimento 5 Stelle con i siti che diffondono fake news in Italia, Luigi Di Maio tenta di sparigliare e chiama in causa l’Osce.

Il candidato premier M5S aveva già provato a chiedere l’intervento dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa durante le elezioni siciliane, paventando brogli. E ieri ha fatto lo stesso appello legandolo al pericolo delle fake news: «Il problema esiste e il monitoraggio dell’informazione e del dibattito politico da parte dell’Osce durante la campagna elettorale per noi è necessario. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa significhi essere oggetto di notizie false, io stesso ne sono stato vittima anche sui quotidiani e sui tg».

Ma il Pd ribatte, con Matteo Richetti: «Ci sono pagine non ufficiali legate al Movimento 5 Stelle e alla Lega che creano contenuti falsi con il tentativo di generare determinati comportamenti, aiutando le forze antisistema con una continua delegittimazione della politica. Tutto questo è un pericolo per la democrazia. È ridicolo che Di Maio invochi l’Osce, dovrebbe invocare la responsabilità».

Il portavoce dem invita il M5S a fare come il Pd, «denunci a Facebook questi siti». E ha un sospetto ancora più pesante: «È una clamorosa ipocrisia che i 5 stelle dicano che loro non c’entrano, perché si tratta di soggetti più o meno riconducibili a loro».
Richetti cita l’inchiesta del New York Times che – grazie a un report dell’italiano Andrea Stroppa (consulente di Renzi per la cybersecurity) – dimostra come alcuni siti di informazione della galassia 5 stelle (Info a 5 stelle e Video a 5 stelle) abbiano gli stessi Google id di “Noi con Salvini”: lo spin dottor della Lega, Luca Morisi, ha parlato con il Times di una sorta di incidente:

«Una persona che ci ha aiutato a mettere su il sito, un simpatizzante M5S, ha copiato i Google id che aveva già usato per quelle pagine».
Ma il mistero resta. Le visite a quei siti e gli introiti pubblicitari vanno a un’unica persona che rimane sconosciuta. E sono in comune con altri siti come Io sto con Putin.info e Stop euro.
I contenuti viaggiano soprattutto su Facebook che a Repubblica dice, attraverso Laura Bononcini, head of Public Policy: «Abbiamo una squadra numerosa che lavora per sostenere l’integrità delle elezioni in tutto il mondo e le elezioni in Italia sono una grande priorità. Ci assicureremo che i partiti politici e le autorità competenti possano contattarci per segnalare qualsiasi attività che ritengano infranga la legge italiana o gli standard della Comunità di Facebook. E avremo un team qualificato pronto a gestire le segnalazioni e a prendere le misure appropriate».
È la conferma che è in arrivo una task force apposita per il nostro Paese. A dimostrazione dell’impegno di Facebook sono state oscurate due pagine con milioni di like sospettate di diffondere fake news e citate da una recente inchiesta di Buzzfeed.
Quanto ai 5 stelle, a lanciar loro accuse pesanti non è solo il Pd. Massimo Artini – deputato espulso dal Movimento – parla di «evidenti connessioni del M5S con l’Est Europa».
«Basti vedere come hanno reagito quando Di Maio ha fatto visita al dipartimento di Stato americano, affrettandosi a rassicurare sul fatto che sono amici della Russia e contrari alle sanzioni per Mosca. Fonti attendibili dice Artini, che però non rivela chi siano e non mostra prove – mi hanno detto che chi gestisce la comunicazione del M5S ha ricevuto finanziamenti da quei Paesi».


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