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Cuperlo: Ora inizia un altro film. Mdp venga ai gazebo e ci aiuti con il suo voto

Gianni Cuperlo, lei sostiene Andrea Orlando: questo è un congresso vero o una conta, con Matteo Renzi che ha schierato le truppe cammellate, come sostiene Dario Ginefra?

«È il congresso di un partito che in troppe realtà è stato trascurato e ha smarrito la sua identità. Quando al dibattito di un circolo partecipano in 15 ma a votare si presentano in zoo, c’è qualcosa di malato. E non vederlo vuoi dire aggravare l’infezione. Serve una svolta anche per il rispetto che dobbiamo a tante persone perbene che in tanti circoli hanno costruito un congresso vero».

 

Come si spiega questa vittoria ampia di Renzi?

«Ho rispetto per questa prima fase. Dico solo che in un anno oltre centomila iscritti se ne sono andati e molti lo hanno fatto criticando Renzi. Se guardo allo squilibrio di risorse e potere, penso che il risultato di Orlando sia un piccolo miracolo e credo che da oggi comincia un altro film dal finale tutt’altro che scontato».

 

C’è una divergenza di dati sull’affluenza: è preoccupante?

«Quello che mi preoccupa è aver perso migliaia di militanti e elettori scontenti e a volte sconcertati. Io voglio provare a recuperare quelli. Vorrei rimotivarli, convincerli che la sinistra ha bisogno di un Pd diverso da quello che hanno visto finora».

 

Orlando denuncia casi anomali nelle tessere. È un voto falsato? C’è un problema di democrazia nel Pd?

«Quando in due giorni gli iscritti di un circolo si triplicano, forse il problema è di tutti. Quanto alla democrazia nel Pd, vorrei si capisse che trasparenza e costruzione di una vera classe dirigente non passano dallo streaming ma dalla cultura politica e dallo stile che segnano una comunità. In questi anni ho visto molta arroganza e teatralità, non sempre combinate al rispetto e alla cura di chi ha più bisogno».

 

Secondo Vannino Chiti, Renzi vuole l’Italicum. Lo crede anche lei?

«Chi pensa a una soluzione del genere temo non abbia compreso molto dell’esito rovinoso del referendum e del fallimento dell’Italicum. Al Paese serve una legge condivisa e il Pd ha il dovere di cercare una buona intesa evitando ultimatum o scorciatoie. In questo senso i capolista bloccati prima che un errore sono un’offesa al buon senso».

 

È favorevole al premio alla lista, proposto dal Movimento 5 Stelle? «Nella proposta che ho depositato, e che Orlando ha ripreso nella sua mozione, si ragiona di collegi uninominali e un premio fisso di incentivo alla governabilità. Credo sia più ragionevole assegnarlo alla coalizione».

 

Mdp contesta Orlando: «Singolare che prenda le distanze da Renzi solo oggi».

«Credo che Bersani darà una mano a unire il centrosinistra. A tanti amici e compagni orfani di un partito diverso, io dico: venite a votare il 3o aprile e aiutateci ad ancorare il Pd alla sua natura e missione. Che non è dividere il campo della sinistra, ma ricucire quello che Renzi ha strappato. Oggi la candidatura in grado di farlo è quella di Orlando. Anche per questo una volta di più ho apprezzato le parole di Giuliano Pisapia».

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