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World Economic Forum – Global gender gap report 2015

Il Global gender gap report che misura il divario di genere in 145 paesi compie 10 anni e l’Italia guadagna 28 posizioni e si piazza al 41esimo posto (nel 2014 eravamo 69 esimi).

 

La fotografia che fornisce il Report pubblicato dal World economic forum è complessa e comprende quattro ambiti: lavoro, istruzione, salute e rappresentanza politica.

 

E’ il primo quello in cui l’Italia fa peggio, è al 111esimo posto su 145 paesi con il 13% di disoccupazione femminile, 2 punti sopra quella maschile, solo il 54% delle donne contro il 74% che partecipa al mercato del lavoro (è occupata o sta cercando) e che guadagna però la metà del suo collega. Non c’è nessun paese avanzato messo male come il nostro, ci collochiamo tra gli ultimi insieme a Cuba, Messico, Arabia Saudita, Bangladesh e tanti altri paesi, per la maggior parte musulmani. Negli ultimi dieci anni abbiamo solo peggiorato.

 

Facciamo meglio quando si tratta di istruzione, siamo al 58esimo posto, anche se le laureate ora sono leggermente di più dei laureati ma solo il 38% sceglie materie scientifiche. C’è un divario nell’istruzione superiore, molte si fermano alle scuole medie. Non male anche la salute, siamo 74esimi, la speranza di condurre una vita sana per le donne oggi è di 74 anni, tre in più degli uomini.

 

È la politica che si distingue per risultati molto positivi, siamo 24esimi. Il governo Renzi con la quasi parità di ministri donna rispetto agli uomini fa molto meglio dei governi precedenti e risultiamo più virtuosi di Spagna, Danimarca e Stati Uniti per esempio.

 

Se guardiamo alla fotografia nel suo insieme ai primi dieci posti del Global gender gap troviamo Islanda, Norvegia, Finlandia, Svezia, Irlanda, Ruanda, Filippine, Svizzera, Slovenia e Nuova Zelanda. È l’America Latina l’area che in questi anni ha fatto più progressi e Medio Oriente e Nord Africa quelle che ne hanno fatti meno. Il gender gap si è ridotto di un piccolo 4% nel mondo negli ultimi dieci anni e in modo diverso nelle quattro aree. La parità economica è migliorata solo del 3%, complice la crisi economia del biennio 2009/2010 scrive il Forum mondiale che calcola che a questa velocità le donne raggiungeranno gli uomini solo nel 2133, tra 118 anni.

 

L’uguaglianza economica tra i sessi non l’ha raggiunta ancora nessun paese, nemmeno quelli scandinavi, mentre c’è per istruzione e salute, anche se nel 22% e nel 39% del campione rispettivamente il divario si è allargato.

 

I maggiori progressi si sono avuti nella sfera politica, anche se gli indici rimangono bassi e lontani da quell’1 che rappresenta l’uguaglianza. Le donne continuano ad essere lontane dal potere, gli stati che hanno avuto almeno una volta una donna premier o capo di stato sono una cinquantina e tra questi non c’è l’Italia. Le donne sono lontane anche dalle posizioni «senior» nelle istituzioni e nelle aziende. I paesi che si sono distinti per i maggiori risultati positivi in questo ambito sono stati la Francia, il Ghana, il Lesotho, l’Albania e il Guatemala.

 

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