“Oggi il Parlamento europeo riunito in plenaria ha dato un segnale politico chiarissimo: i diritti non si discutono, si garantiscono.
Con il sì alla relazione “Identity Cards”, l’Europa fa un passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle persone trans e non binarie. Sono infatti stati approvati gli emendamenti a mia firma, già passati in commissione Libe, in cui chiedo l’obbligo, e non la facoltà, di inserire sulle carte di identità non solo “maschio” e femmina” ma anche “X”. Significa che le persone vedranno riconosciuto il loro diritto di autodeterminazione di genere.
L’Europa quindi va avanti sui diritti, bocciando gli emendamenti di Vannacci sul no all’identità di genere nelle carte d’identità e sul non riconoscimento delle persone trans. Il Parlamento UE ha anche votato contro un emendamento strumentale di Fidanza e Inselvini contro la GPA.
L’Europa quindi va avanti sui diritti, bocciando gli emendamenti di Vannacci sul no all’identità di genere nelle carte d’identità e sul non riconoscimento delle persone trans. Il Parlamento UE ha anche votato contro un emendamento strumentale di Fidanza e Inselvini contro la GPA.
È un no forte alla destra del Medioevo, rappresentata benissimo dal Governo Meloni, impantanato nelle battaglie di retroguardia che vorrebbero cancellare i diritti. Ora la palla passa al Consiglio, ma il messaggio politico è arrivato forte e chiaro”.
Così in una nota Alessandro Zan, responsabile diritti nella segreteria PD ed europarlamentare.
Così in una nota Alessandro Zan, responsabile diritti nella segreteria PD ed europarlamentare.