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Zampa: “Un piano per i nostri anziani. Non si sta a casa fino a Natale”

Il problema della “Fase 2” riguarda anche gli anziani, certo. «Ma non solo. Riguarda tante fasce vulnerabili: diabete, ipertensione, immunodepressione, obesità sono cause di mortalità associate al Covid-19. Questo non significa che pensiamo di segregare tutte queste persone in casa a tempo indeterminato». Sandra Zampa, Pd, è sottosegretario al Ministero della Salute e segue quasi quotidianamente le riunioni del Comitato tecnico-scientifico.

Sotttosegretario, il mondo degli anziani è in subbuglio da quando si è sentito che potrebbero venire segregati in casa fino a Natale.

«Guardi, è quanto ha detto Ursula Von der Leyen e io sono la prima essere stupita dalla brutalità di certe affermazioni, gettate così, senza calcolarne l’impatto psicologico. Tra l’altro, non considera che le nostre città d’estate diventano bollenti. A stare chiusi non so che accadrebbe. Noi pensiamo esattamente l’opposto. Siamo ben consapevoli che una persona anziana ha bisogno di uscire, di camminare, di respirare a pieni polmoni. Dopo 40 giorni di fermo ne va del tono muscolare, dell’umore, della salute generale».

 

Ci sono casi in cui una buona passeggiata è indispensabile, no?

«Certo. Per chi abbia il diabete o l’ipertensione, o soffre di qualche chilo di troppo, camminare è una cura quasi obbligatoria. Però dobbiamo anche dire che ci sono fasce di popolazione più a rischio di altre. Per queste, e per gli anziani, specie con una o due malattie cromiche, il rischio è molto più serio perché il Covid-19 è un virus crudele. Quindi dovranno affrontare la Fase 2, che durerà a lungo, almeno fino a quando non avremo il vaccino, con l’arma della consapevolezza»

 

Ovvero?

«Quando incontrano il nipotino, per il momento non ci si lascia abbracciare. La mascherina può essere utile. Igiene delle mani e distanziamento sono indispensabili. Ma non dubito che i nostri anziani abbiamo capito. Se c’è una cosa da lodare, è il senso di responsabilità degli italiani. I giovani, per dire, sono stati fantastici. E non era detto. Gli immunodepressi dovranno fare più attenzione di tutti. Per loro, è da prevedere solo smartworking».

 

Lei dice del vaccino.

«In Italia abbiamo almeno tre esperienze molto avanzate. Siamo in partita e sarebbe una gran cosa, percne non e indifferente dove e chi lo produrrà. Se si facesse da noi, lo avremmo prima. Se si fa in altri continenti, poi ci si mette tutti in fila».
 

Si dice che ci sarà un piano dedicato agli anziani.

«Ci sta lavorando il professor Bernabei, che è un geriatra eccezionale. Non ci saranno delle prescrizioni ad hoc, ma un’attenzione speciale. Incrociando i dati delle cronicità, si può pensare che i medici di base debbano avere doveri particolari, tipo una telefonata a settimana per vedere come va. E poi magari una App che misuri pressione e glicemia. Contiamo poi sul bonus vacanze a cui sta lavorando il ministro Franceschini: speriamo che gli anziani quest’estate possano fare qualche giorno di vacanza in più, non in meno».

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