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Yasmine è il nome della nostra vergogna. Il governo riferisca in Aula

“Chiedo al Governo e ai ministri competenti, al ministro dell’Interno di riferire al più presto al Senato per quella che non è solo una tragedia collettiva, perché questa volta Yasmine è il nome della nostra vergogna. Il volto di una bambina che è un’immagine emblematica della deriva della civiltà umana. Una bambina di undici anni che ha resistito per molte ore al mare. Unica sopravvissuta dell’ennesima strage senza colpevoli. Una bambina che veniva dalla Sierra Leone, un Paese tutto tranne che sicuro. Si è imbarcata in Tunisia a Sfax con il fratello che adesso è in fondo al mare insieme ad altri 45 esseri umani. Per fortuna c’erano i volontari di una delle Ong che, nonostante le campagne di odio continuo, costante contro di loro, sono sempre lì a fare quello che dovrebbero fare tutti gli stati civili che danno vita alla nostra Europa e che forse così civili non sono”. Lo ha detto in Aula il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.

“Dovremmo ringraziare quei volontari che sono convinti che non sia mai giusto non tendere la mano a chi è in difficoltà in mare. E invece si sta sistematicamente smantellando con una azione pervicace e capillare la rete dei soccorritori con una sequela di decreti disumani. Signor presidente chiediamo che il Governo venga a riferire in aula sulle ragioni per cui a dieci miglia da Lampedusa sono morte 45 persone abbandonate delle quali nessuno sapeva nulla e per le quali nessuno si è mosso in tempo. Vorremmo sapere perché la Guardia Costiera non è intervenuta. Perché, ricordo a tutti, e prendo in prestito le parole della poetessa Warsan Shire, ‘nessuno mette i suoi su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra’”, ha concluso.

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