Voucher abrogati. La paura di perdere il referendum ha prevalso sulla bontà dello strumento, da voi sempre rivendicata?
«Ha prevalso la volontà di non spaccarci sui temi del lavoro, l’Italia non ne ha bisogno», risponde Ettore Rosato, capogruppo pd alla Camera. «Dopodiché lo strumento è stato logorato da un uso sbagliato».
Ve ne accorgete solo ora?
«La proposta di legge non nasce oggi».
Ma ignorata negli anni record dei ticket…
«Il governo Renzi ne ha limitato l’utilizzo e li ha resi tracciabili ».
Ha alzato anche il tetto da 5 a 7 mila euro.
«Parlare del passato non serve a nulla».
Tra qualche giorno la badante della domenica o la baby sitter torneranno al nero?
«Pensiamo a un nuovo strumento riservato solo alle famiglie e per i lavori occasionali. E poi a rendere più agile il lavoro a chiamata per le imprese».
Non era più semplice lasciarli solo alle famiglie?
«Una strada che non faceva superare il referendum e che costava qualche centinaia di milioni alla collettività ».
Pensate quindi di annullare pure l’altro quesito?
«Accoglieremo la proposta Cgil anche sugli appalti».
Ha vinto il sindacato.
«Non siamo in guerra con la Cgil. Molti dei loro iscritti si avvantaggiano del Jobs Act».
Nega la retromarcia?
«I voucher sono stati utili a tanti, ma troppo comodi per chi usandoli ha sostituito lavoro stabile. D’altro canto, le imprese quando si lamentano per i costi burocratici molto alti dei contratti hanno ragione».
Potevate abbassarli.
«Lo faremo».
Ncd parla di schizofrenia. I voti al Senato li avrete?
«Come sempre, dall’inizio della legislatura».