Boom export #Italia 2017. Primi sei mesi a +8%. La scelte fatte stanno dando buoni frutti. Ora spingere ancora su investimenti e occupazione
— Maurizio Martina (@maumartina) September 13, 2017
Così il vicesegretario e ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina commenta i dati diffusi oggi dall’Istat sull’export italiano.
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‘Nel secondo trimestre 2017 l’export risulta in crescita rispetto ai tre mesi precedenti per le regioni nord-occidentali (+2,6%) e per l’Italia centrale (+1,8%) mentre è in diminuzione per l’Italia meridionale e insulare (-1,9%) e per le regioni nord-orientali (-0,4%).
E’ quanto rileva l’Istat, aggiungendo che, ‘rispetto ai primi sei mesi del 2016, nel periodo gennaio-giugno 2017 si rilevano dinamiche di crescita dell’export intense e diffuse. A fronte di un aumento medio nazionale dell’8,0%, l’incremento delle vendite sui mercati esteri risulta di maggiore intensità per le regioni delle aree insulare (+36,2%), nord-occidentale (+9,1%) e centrale (+8,8%). E’ comunque sostenuto per le regioni dell’area nord-orientale (+5,6%) mentre risulta piu’ contenuto per l’area meridionale (+0,5%)’.
Il nostro export continua a essere un formidabile traino per l’intero Paese. +8% nei primi sei mesi dell’anno. Il buon lavoro paga. #avanti
— Ivan Scalfarotto (@ivanscalfarotto) September 13, 2017
Per Ernesto Carbone, responsabile Sviluppo economico del PD “i dati Istat sulla forte crescita delle esportazioni sono un’altra conferma che l’Italia si è rimessa in moto. Chi fa finta di pensare che tutto ciò sia solo frutto del caso sta progressivamente perdendo i suoi argomenti. Anni di governo che hanno affrontato con serietà e concretezza i problemi danno i loro frutti. Occorre andare avanti e affrontare i punti critici, ma il percorso è quello giusto con buona pace dei soliti profeti di sventura”.
“I dati diffusi oggi dall’Istat commenta la senatrice democratica Camilla Fabbri e componente della Commissione Industria- relativi all’export confermano la ripresa registrata da diversi mesi. Le nostre eccellenze produttive, il cosiddetto ‘made in Italy’ è uno dei pilastri della nostra economia su cui dobbiamo continuare ad investire. In particolare l’internazionalizzazione delle nostre imprese, come dimostrato dalle misure adottate dai governi Renzi e Gentiloni, è una strada che dobbiamo continuare a percorrere per rendere la ripresa strutturale”.