“La vittoria di Trump è un fatto importantissimo, che cambierà molte cose nel mondo ed era un fatto inatteso. La prima cosa per il governo ovviamente è quella di esprimere rispetto per gli elettori, per il risultato elettorale, per la vittoria di Trump, però si deve dire che abbiamo davanti un’America divisa non c’è dubbio. Collaboreremo ma senza cambiare i valori della nostra politica estera”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ai microfoni di “Radio anch’io”.
“Ora penso che l’Europa debba fare la sua parte, noi abbiamo un’impostazione che punta sulla collaborazione internazionale, sulla chiusura degli egoismi e andremo avanti con tutta l’intenzione di collaborare con gli Stati Uniti,come negli ultimi 70 anni, ha spiegato Gentiloni.
“Allo stesso tempo – ha chiarito il ministro – bisogna avere comprensione delle difficoltà economiche di una parte dei cittadini americani e che hanno concorso alla vittoria di Trump. Adesso è inutile fare analisi affrettate della vittoria elettorale di Trump, ma non c’è dubbio che quello che spesso si è denunciato in questi ultimi tempi – la grande apertura per la quale continuiamo a combattere del commercio, del contesto internazionale – ha prodotto degli effetti sulla parte più povera della classe media che poi si fanno sentire non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.
L’Italia continuerà con i suoi rapporti di amicizia e collaborazione con gli Usa, queste cose non cambiano”, ha concluso.
“Chi avrebbe detto che Donald Trump avrebbe vinto, con la sua campagna, non solo le presidenziali ma già le primarie? Abbiamo rispetto e collaboreremo con la nuova presidenza americana”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenendo alla manifestazione dei sindaci ‘bastaunsindaco’. “Il rapporto Usa-Ue deve a maggior ragione avere l’Italia protagonista”, ha sottolineato.
“Il popolo americano ha votato, e la maggioranza ha scelto Donald Trump. A lui gli auguri di buon lavoro. Ha il difficile compito di riunire gli Stati uniti dopo una dura campagna, come lui stesso ha detto nelle prime dichiarazioni, e di guidarli in una fase dura degli scenari globali. Non è il risultato in cui speravo, da democratica e progressista, e da convinta sostenitrice della grande opportunità che una donna alla Casa Bianca avrebbe potuto rappresentare per tutte e tutti nel mondo. Hillary Clinton non è riuscita a raggiungere questo traguardo, ma a lei vanno ancora oggi i nostri ringraziamenti per tutto quello che è riuscita a realizzare nella sua vita, per il contributo importante per l’uguaglianza e la giustizia negli Stati Uniti e non solo”.
Così la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli, intervenendo sulle elezioni americane.
“Ora per il Partito Democratico, dopo 8 anni di Presidenza Obama, c’è il ritorno all’opposizione, con la sfida di ricostruire le prospettive per tornare a vincere tra quattro anni. E’ il naturale corso della democrazia, ma è anche una sfida che assume una valenza particolare, proprio per il modo con cui la campagna si è svolta e si è prodotta la vittoria di Trump”.