«Sono anche un po’ provato da tutta questa storia. Io tiro dritto, faccio le mie battaglie e non ci sto alla narrazione di un Partito democratico che si tira indietro sui vitalizi». Dopo il voto con cui il Senato ha respinto la procedura d’urgenza per la sua legge, il deputato pd Matteo Richetti si rinchiude al Nazareno e non ha voglia di parlare.
Onorevole, tutti i partiti tranne il M5S hanno votato perché il provvedimento venga rinviato a settembre.
«Ma non diciamo sciocchezze: io non ho mai pensato che il Senato potesse votare questa legge senza esaminarla in commissione! Non ci sto a creare un caso dal nulla».
A sentire molti senatori, ci sono dubbi sui possibili profili di incostituzionalità, anche nel Pd. Non ha paura che la legge finisca su un binario morto?
«Questo bisogna chiederlo ai senatori, ma io mi aspetto che in autunno tutto vada come deve e la legge sia approvata. Diciamoci la verità, c’è il tempo per fare tutto quello che si vuole».
Intende per approvare la legge anche se dovesse essere modificata e tornare alla Camera?
«Certo. Non è che se i grillini si mettono a fare quattro interventi per dire che noi mangiamo le noccioline sotto il banco, questo diventa vero. II Pd non si rimangia le promesse».
Ma partecipa a frenare il taglio dei vitalizi. È un fatto.
«Per me che il Pd abbia respinto la procedura d’urgenza è sacrosanto. Sarebbe assurdo pretendere che il Senato non apra neanche un provvedimento di questo tipo. Nessuno di noi lo ha mai pensato. Queste cose si chiedono nei partiti in cui decide Casaleggio, non in un partito democratico».