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Violenza sulle donne, PD: “Gli uomini in Tv pensino a carnefici, non a come devono comportarsi le vittime”

“Uomini che anziché interrogare la culturale patriarcale, maschilista, che degenera nel possesso come strumento necessario nelle relazioni, spiegano alle donne come comportarsi. Uomini che anziché guardare in faccia la cultura dello stupro che porta i carnefici a compiere atti indicibili, continuano a spiegare alle vittime come comportarsi”.
 
Lo dichiara in una nota Marco Furfaro, della Segreteria nazionale del PD.
 
“Le parole di Andrea Giambruno sono gravi e forse ancor più grave è la sua replica a chi in queste ore punta il dito contro le sue dichiarazioni.
Commentare un episodio di violenza di genere, facendo riferimento ai comportamenti “sbagliati” delle ragazze significa ribadire e dar forza a quei modelli e quegli schemi culturali che colpevolizzano le vittime. Proprio il contrario di ciò che abbiamo bisogno.
Prima di partire per Caivano, Giorgia Meloni prenda le distanze dal suo compagno, altrimenti sarà un viaggio assai poco credibile il suo”.
 
Così in una nota la coordinatrice della Segreteria nazionale e consigliera regionale del Lazio del Partito Democratico, Marta Bonafoni.
 
Per Cecilia D’Elia, vicepresidente della commissione d’inchiesta sul Femminicidio, “proprio non ci riescono a non colpevolizzare le donne. La violenza è sempre un po’ colpa loro. Non uscire da sole, non andare dove è buio, non vestirti in modo provocante. Adesso ce lo spiega anche Giambruno: se non ti ubriachi non ti stuprano. Hai tutto il diritto di ubriacarti ma se eviti di farlo… E niente, alla fine si giudicano le donne e i loro stili di vita. Non è possibile, non è più tollerabile”.
 
“È una concezione sbagliata – aggiunge – del rispetto e della libertà delle persone. E un’idea di educazione che va esattamente nel senso contrario a quello che serve. A Giambruno dico quindi che occorre educare i ragazzi al rispetto, non le ragazze alla prudenza, insegnare loro il valore del consenso, non alle ragazze quello della diffidenza, ma il diritto all’esistenza libera e non il comportamento dimesso. Se una ragazza alza un po’ il gomito può aspettarsi un mal di testa, non uno stupro”.
 
“Sembra un tunnel senza fine. Ed è grave che avvenga sulle tv nazionali, dove dovremmo – tanto più dinanzi a questo fenomeno di violenze interminabili – vedere profusa una cultura alle differenze e, soprattutto da parte degli uomini, una lotta vera, rigorosa e autorevole agli stereotipi di ogni tipo. Che strani questi uomini per i quali la libertà vale solo e sempre per loro, mai per le donne. Si battano per garantire la libertà delle donne di essere ciò che sono, senza sprecare un secondo di più in insopportabili ragionamenti retrogradi e maschilisti”, conclude.
 
“Se non ti ubriachi, non ti stuprano.” Eccolo qua il pensiero di fondo, sempre lo stesso: la colpa è della ragazza. O della sua famiglia, mica di quelle dei maschi violenti. Vi do una notizia: La colpa è sempre, soltanto, totalmente degli stupratori. Giambruno tacere mai, eh?”. Lo scrive su X Annalisa Corrado della segreteria PD.
 
“Giambruno alle donne: per non essere stuprate evitate di ubriacarvi, perché c’è “il rischio che poi il lupo lo trovi”. Victim blaming allo stato puro. Dimentica di dire agli uomini, gli unici colpevoli, di evitare di stuprare. Ripugnante, offensivo, inadatto a stare dove sta”. Così sui social Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico.
 
“Quindi la colpa non è del lupo. Ripetiamo insieme: la colpa è solo di chi violenta. Cara Giorgia: madre, donna, cristiana, tutto bene?”. Lo scrive su X Stefania Gasparini, presidente della Commissione nazionale di Garanzia del PD, a proposito delle dichiarazioni di Andrea Giambruno.

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