“Se di ‘sconfitta’ bisogna parlare per non essere arrivati ad una Mozione unitaria alla Camera sulla lotta alla violenza contro le donne, riguarda la zavorra ideologica della maggioranza di destra che non riconosce la libertà delle donne e nega il patriarcato come definito da Treccani: ‘Complesso di radicati, e sempre infondati, pregiudizi sociali e culturali che determinano manifestazioni e atteggiamenti di prevaricazione, spesso violenta, messi in atto dagli uomini, spec. verso le donne’”. Così la portavoce nazionale delle Donne Democratiche e componente della segreteria PD con delega a femminismo, lotta al patriarcato e pari opportunità, Roberta Mori.
“La volontà del Partito Democratico oggi in Aula, condivisa da IV, Azione e AVS, è quella inequivocabile e unitaria di fare passi avanti per liberare la società da questa piaga strutturale. Su prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli abbiamo proposte concrete e argomentate depositate in Parlamento e non ancora prese in considerazione quali ad esempio quelle sul consenso, sulle molestie e sulle statistiche per la trasparenza dei dati in tema di violenza di genere. Gravissimo e antistorico è non riconoscere come necessaria la prevenzione degli stereotipi di stampo patriarcale che condizionano la vita delle donne e delle ragazze, trasversali alle culture e ai popoli, che sono sradicabili con un’azione educativa mirata nelle scuole di ogni ordine e grado oltre che con la formazione obbligatoria degli operatori. La destra sta bloccando un cambiamento culturale chiesto a gran voce da giovani, donne e tanti uomini che hanno animato le piazze del 25 novembre e che non si rassegnano a questa barbarie. Surreali le parole della presidente della Commissione Femminicidio Semenzato che addebita alla mancata ‘sorellanza’, citata davvero a sproposito, questa ennesima occasione unitaria mancata, dovuta ad un arroccamento pregiudiziale politico di cui la maggioranza è la prima responsabile”, conclude.
Roma, 27 novembre 2024