“Ogni tre giorni una donna viene uccisa, spesso per mano del proprio compagno, da chi ha un legame con la vittima. Il tema è radicato nell’incapacità del maschio di sapere riconoscere e rispettare la libertà delle donne e la forza che hanno acquisito nello spazio pubblico. È indispensabile intervenire sulla prevenzione anche con un grande investimento educativo e culturale. Le nuove generazioni devono poter crescere nel rispetto dell’altro, riconoscendo la libertà delle donne. Ci troviamo di fronte a una grande sfida collettiva contro una cultura che tende a minimizzare la violenza di genere in ogni sua forma e il maschilismo insito in ogni aspetto della vita civile. Solo attraverso questo investimento potremo scardinare pregiudizi e stereotipi dove spesso risiede la violenza contro le donne”. Lo dichiara Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd.
“Va rilanciato il grande tema dell’educazione all’affettività e alle differenze perché la violenza di genere va prima di ogni cosa prevenuta e combattuta dal punto di vista culturale e sociale a partire dalle scuole. Una questione -aggiunge la responsabile scuola del Pd- che non va affrontata in modo ideologico e che, per questo, richiederebbe spazi operativi di dialogo e azioni comuni da parte di tutte le forze politiche.
Ci sono esperienze e buone pratiche che già si svolgono nelle istituzioni scolastiche grazie al supporto di competenze qualificate; progetti positivi che nascono dall’implementazione delle linee guida previste dal comma 16, articolo 1, della legge 107 volute dall’allora Ministra Fedeli. In questa giornata diciamo con forza che va promosso ed attuato un patto educativo tra scuola, studenti e famiglie per sostenere ogni azione utile per il contrasto della violenza e l’educazione al rispetto”. Così conclude Manzi.