Via libera definitivo al decreto legge che contiene nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. L’approvazione definitiva della convesione del decreto-legge, su cui il governo ha posto la questione di fiducia, è stato licenziato dall’aula del Senato con 153 voti favorevoli, 104 contrati e un astenuto, mantenendo l’impianto approvato dalla Camera il 23 marzo scorso. “Parlamento approva decreto sul #Terremoto. Misure per famiglie e imprese. Procedure più semplici per la ricostruzione. L’impegno continua”, ha commentato su twitter il premier Paolo Gentiloni.
Un obiettivo importante che, ha rilevato la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, “dimostra che il Governo e la maggioranza continuano a lavorare compatti per aiutare prima di tutto i nostri connazionali più in difficoltà”.
“I 153 sì registrati oggi nell’Aula del Senato, superiori a quelli fatti segnare in occasione dei voti di fiducia più recenti, evidenziano come, quando il confronto si concentra su temi concreti e prioritari per il Paese, l’impegno delle forze che compongono la maggioranza non è in discussione”, ha concluso la ministra.
Nelle dichiarazione di voto per il gruppo Pd, la senatrice Camilla Fabbri ha sottolineato come “il decreto garantisce semplificazione alla ricostruzione, non cedendo sulla trasparenza ma velocizzando gli interventi, e sostiene il lavoro, le imprese, le famiglie e la formazione scolastica, valorizzando il ruolo degli enti locali nella ricostruzione.
Sono diverse le misure: il piano per dotare i comuni interessati dal sisma di studi di microzonazione sismica; l’affidamento alle Regioni della gestione delle macerie e delle opere di urbanizzazione connesse all’emergenza utilizzando la procedura negoziata, mediante sorteggio delle imprese iscritte all’Anagrafe antimafia; il rafforzamento del personale tecnico-amministrativo degli enti locali per far fronte alle tante pratiche aperte; la concessione della misura di contrasto alla povertà alle popolazione colpite con un investimento di 41 milioni euro; la possibilità di fare richiesta della busta paga pesante indipendentemente dal domicilio fiscale del sostituto di imposta; l’estensione della platea che potrà beneficiare della sospensione dei mutui; i finanziamenti agevolati per il pagamento dei tributi; la destinazione dell’8 per mille alla ricostruzione dei beni artistici”.
Secondo Fabbri, “saremo chiamati, ovviamente, a mettere in campo altri investimenti e misure, perché la sfida è complessa. Il prossimo obiettivo – ha proseguito- è l’istituzione delle zone franche e la risoluzione del tema posto anche dall’Anci. In proposito sottolineo che sulla parte dei tributi sospesi, comunque, il riavvio del pagamento a fine anno con rateizzazione verrà coperto dal decreto, mentre è possibile valutare a consuntivo di non applicare le sanzioni agli enti terremotati che non riuscissero a rispettare l’equilibrio tra entrate e spese finali. E’ comunque possibile – ha concluso- nel corso di questo anno, per i comuni, spendere quanto incassato da donazioni o rimborsi assicurativi”.
Il decreto terremoto in pillole (scheda a cura del gruppo Pd al Senato)