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Via le ecoballe dalla Terra dei Fuochi, via la camorra dalla gestione dei rifiuti

“La Terra dei fuochi da qui a due anni, al massimo tre, sarà libera dalle ecoballe. E’ un impegno che ci siamo presi e che è realtà. E’ bello vedere le gru che portano finalmente via quelle schifezze”. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi che prima di giungere allo stabilimento della Coca Cola, a Marcianise in provincia di Caserta, havisitato il sito di stoccaggio delle ecoballe di Taverna del Re a Giugliano . Con il premier il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca.

“Abbiamo voluto iniziare da qui, perchè noi non nascondiamo difficoltà che vogliamo estirpare con le buone o le cattive maniere. Vogliamo cancellare lo scandalo e vergogna della Terra dei Fuochi, restituiremo alla Campania la bellezza del luogo”, ha aggiunto.

 

Il presidente del Consiglio ha poi raggiunto lo stabilimento Coca Cola di Marcianise per prendere parte a una manifestazione nello stabilimento. Visiterà in seguito lo stabilimento Getra per poi recarsi a Reggio Emilia. Nello stabilimento campano di Marcianise oggi è prevista l’inaugurazione dell’impianto di cogenerazione e la presentazione del suo dodicesimo rapporto di sostenibilità nel corso di una giornata di confronto e riflessione con alcuni imprenditori del territorio.

“Bisogna aprire il territorio alle aziende che portano posti di lavoro, e per farlo è fondamentale che ci sia un clima per chi vuole investire in Italia”, ha detto il premier nella sua visita a Marcianise, “bisogna puntare – ha aggiunto – su ambiente e sostenibilità e occorre l’impegno di tutti in questa direzione”.
“Il Mezzogiorno deve tornare ad essere quello che è stato prima dell’Unità d’Italia: il luogo più avanzato del Paese”, ha concluso.

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“L’Italia sta attenta al bilancio, tiene in ordine i propri conti ma contemporaneamente si rende conto che se non investiamo non andiamo da nessuna parte”. Così il presidente del consiglio a Reggio Emilia, all’inaugurazione del nuovo centro oncologico ed ematologico Core, dopo la sua visita in Campania.

Renzi fa riferimento al dibattito in Europa sull’austerity. Con le parole di Giorgio La Pira, si chiede. “Che serve avere il pareggio in bilancio se non hai in pareggio la vita? C’è bisogno di riportare in pareggio la vita degli Europei” e aggiunge”noi non sappiamo che mondo ci attende, la ricerca porta risultati straordinari. E’ un mondo che cambia da tutti i punti di vista. Ma c’è un elemento chiave che l’Italia può portare: l’elemento umano. Ed quello che stiamo mettendo tutti i santi giorni, non come governo, ma come popolo”.

 

E sul ruolo dell’Italia e della Ue: “Quando ti trovi di fronte al più grande movimento migratorio dal dopoguerra e trovi paesi che, anziché aiutarti, alzano muri, il ruolo storico dell’Italia non è lamentarsi ma ricordare a costoro che l’identità Ue è cosa diversa e senza paura di perdere voti, fare di tutto perché la vita di un bimbo che sta per affogare sia salvata. Questa è l’Italia, anche se questo rischia di far perdere consenso”.

 

 

 

“Bisogna sì aumentare i soldi sulla sanità, ma bisogna spenderli meglio, ci sono alcune regioni che devono capire che la sanità non è la fonte di consenso di qualche aspirante politico in ricerca di carriera ma il luogo nel quale si rappresenta la carta di identità del Paese”.

“Va bene continuare ad aumentare i fondi in sanità – ha detto ancora il premier – a condizione che questi denari siano spesi bene: ci sono 2,5 mld sulla ricerca, è ora di finirla con l’ideache gli investimenti in ricerca sono soldi che non si vedono, perchè magari qualcosa va male ?”, e aggiunge “può succedere ma quanto sarà bello questo paese quando smetteremo di guardare con occhio torvo a chi qualche volta sbaglia. Ma quando si sbaglia, la grandezza – ha sottolineato – è tornare a rimettersi in gioco”.

E conclude: “Non mi interessa riportare a casa i cervelli , altrimenti sembra che non li abbiamo; magari accoglieremo cervelli da altri paesi. L’importante è che l’Italia torni ad avere il gusto di farcela. Quello che ci attende è un futuro di comunità, di coraggio e di coesione.”

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