Il professor Umberto Veronesi viene ricordato dagli italiani perché negli ultimi decenni ha rivoluzionato la medicina oncologica, è riuscito a trovare gli strumenti per combattere una pericolosa e diffusa come cancro al seno, ha salvato la vita a milioni di donne. Un’opera, la sua, che ha cambiato in modo impensabile la medicina.
Accanto all’attività professionale, però, c’è stato anche il suo impegno pubblico in termini di idee, di battaglie sociali e anche politiche . Un impegno che lo ha portato, nel 2000, a diventare ministro della Sanità, con il governo Amato di centrosinistra. Nel 2008 arrivò in Senato grazie alla candidatura fortemente voluta dall’allora segretario del Partito democratico, Walter Veltroni. A ricordare le sue posizioni pubbliche è stato il figlio Alberto, direttore d’orchestra, alla camera ardente allestita a Palazzo Marino a Milano: “Si è schierato per la liberalizzazione della droga e per tutte le battaglie, dall’eutanasia alla fecondazione eterologa, oltre alle unioni civili, il divorzio e l’aborto. Ultimamente anche per il referendum costituzionale. Non voglio fare campagna, ma lui ci teneva molto perché pensava che tutto ciò che fa progredire il Paese debba essere sposato e portato avanti”.
Il Sì al referendum costituzionale è stata solo l’ultima delle posizioni coraggiose assunte da Veronesi. Ha aperto il dibattito sulla questione del nucleare e si è espresso in favore della parità tra uomini e donne negli incarichi pubblici.
Ha dovuto anche subire le penose accuse di Beppe Grillo per l’invito alle donne a prestare la massima attenzione alla prevenzione medica, effettuando periodicamente la mammografia: per il leader cinquestelle, noto esperto di medicina, gli esami non servirebbero a nulla . Ci sono state poi le proposte sul fine vita , sul testamento biologico.
Veronesi è stato una personalità simbolo per i valori progressisti della sinistra laica e moderna. Nel giorno del cordoglio per la sua morte è importante ricordarlo.