“Questo non sarà un governo del Pd con la Lega. Noi sosteniamo Draghi cercando di preservare il patrimonio di unità che ha portato anche il M5S a una forte evoluzione. Se altre forze politiche che seguivano linee antieuropeiste riterranno di convergere, bene. Ci auguriamo che non sia tattica”.
Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il tesoriere e deputato del Pd Walter Verini.
“L’incarico a Draghi – evidenzia Verini – cade in un momento drammatico in cui tutto è cambiato: i sovranisti non hanno più riferimenti globali. Erano tifosi di Trump e amici di Bannon, ma quel mondo non c’è più.
Anche quello che sembrava un asse granitico si è diviso: le posizioni di Meloni, Lega e FI non coincidono più. Lo scenario è nuovo. Anche in Europa”.
“Ci sarà una dialettica parlamentare che deve essere utile a Draghi, non di ostacolo. Spero sia finita la fase dell’odio politico. Alla sintesi ci penserà Draghi. Essere responsabili significa forse qualche like in meno ma più concretezza”, conclude.
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