Sintesi dell’intervista di Claudia Fusani su Il Riformista
“La prima donna Premier ha messo in campo una manovra punitiva per le donne. Di tutte le promesse fatte in campagna elettorale su donne e famiglia non è rimasto nulla, anzi. L’unico impegno che sembra rispettato è quello a rifinanziare i Centri antiviolenza, ma dobbiamo verificare in concreto se è adeguato. Per il resto, la legge di Bilancio tradisce la visione che ha delle donne questa maggioranza: prevalentemente madri e angeli del focolare”, inizia così Valeria Valente, senatrice e già presidente della commissione d’inchiesta contro il femminicidio e la violenza di genere, la sua intervista a Il Riformista.
Valente continua: “Non c’è nulla per l’occupazione femminile, nulla per i servizi come gli asili nido, nulla sulla condivisione del lavoro. Il mese di congedo di maternità in più all’80 per cento dello stipendio andava previsto affiancandolo a un estensione del congedo anche per gli uomini, altrimenti si rafforza l’idea che i figli sono un carico solo femminile. Inoltre il quoziente familiare è pericoloso: scoraggia il secondo percettore di reddito della famiglia, cioè la donna. Paga meno tasse chi ha una famiglia numerosa monoreddito. È il manifesto della famiglia tradizionale: l’uomo porta lo stipendio a casa, la donna fa i figli ma non lavora fuori casa. È il modello maschile, che tra l’altro è la culla della violenza di genere perché per liberarsi le donne hanno bisogno dell’autonomia”.
La Senatrice chiude: “Noi del Pd stiamo lavorando insieme, deputate e senatrici, per concordare in queste ore gli emendamenti alla legge di Bilancio. Personalmente reputo indispensabile intervenire su Opzione Donna, prevedere l’estensione del congedo di paternità, più soldi per gli asili nido e maggiore sostegno della rete antiviolenza. Il nostro chiodo fisso deve essere aumentare l’occupazione femminile, in Italia lavora meno di una donna su due, la media Ocse è del 62%, ma nei paesi più avanzati si va anche oltre”.
Intervista integrale su Il Riformista