Università, D’Attorre (Pd): Opporsi allo scempio del Decreto-Bandecchi per tutelare gli atenei italiani
“Il neo-alleato della destra Stefano Bandecchi oggi, in un’intervista al Foglio in cui rivendica che senza di lui la Meloni in Umbria perde, tra le varie perle, definisce i professori universitari come “abituati a lavorare poco”, “con la coda di paglia”, “arroganti per natura”. In una situazione normale, la ministra dell’Università interverrebbe immediatamente per stigmatizzare le parole di colui che è proprietario di un’università telematica privata, nonché finanziatore di Forza Italia e altri partiti di destra. E certo eviterebbe di farlo partecipare ancora a tavoli ufficiali al Ministero dell’Università, in cui lo stesso indefinibile personaggio, già oggetto di diverse inchieste giudiziare per la gestione del suo ateneo, ha imperversato a difesa dei privilegi e dell’assenza di controlli a favore delle università telematiche. Nelle prossime settimane, sulla base di uno sfacciato scambio politico, il governo intende varare il famigerato decreto-Bandecchi, da lui e altri proprietari di università telematiche fortemente richiesto, decreto che consentirebbe a questi atenei, tra le altre cose, di assumere circa 1000 docenti in meno di quelli previsti dal vigente decreto-Messa. C’è da sperare che gli organi istituzionali chiamati a esprimere un parere su questa iniziativa del governo (CUN, CRUI, CNSU, ANVUR) facciano sentire con chiarezza la loro voce a difesa della dignità dell’Università e contro questo scempio”. Lo scrive in una nota Alfredo D’Attorre, responsabile Università nella segreteria nazionale Pd.
Roma, 2 novembre 2024
“Il neo-alleato della destra Stefano Bandecchi oggi, in un’intervista al Foglio in cui rivendica che senza di lui la Meloni in Umbria perde, tra le varie perle, definisce i professori universitari come “abituati a lavorare poco”, “con la coda di paglia”, “arroganti per natura”. In una situazione normale, la ministra dell’Università interverrebbe immediatamente per stigmatizzare le parole di colui che è proprietario di un’università telematica privata, nonché finanziatore di Forza Italia e altri partiti di destra. E certo eviterebbe di farlo partecipare ancora a tavoli ufficiali al Ministero dell’Università, in cui lo stesso indefinibile personaggio, già oggetto di diverse inchieste giudiziare per la gestione del suo ateneo, ha imperversato a difesa dei privilegi e dell’assenza di controlli a favore delle università telematiche. Nelle prossime settimane, sulla base di uno sfacciato scambio politico, il governo intende varare il famigerato decreto-Bandecchi, da lui e altri proprietari di università telematiche fortemente richiesto, decreto che consentirebbe a questi atenei, tra le altre cose, di assumere circa 1000 docenti in meno di quelli previsti dal vigente decreto-Messa. C’è da sperare che gli organi istituzionali chiamati a esprimere un parere su questa iniziativa del governo (CUN, CRUI, CNSU, ANVUR) facciano sentire con chiarezza la loro voce a difesa della dignità dell’Università e contro questo scempio”. Lo scrive in una nota Alfredo D’Attorre, responsabile Università nella segreteria nazionale Pd.
Roma, 2 novembre 2024