“Mancano le risorse aggiuntive promesse per borse di studio e il fondo per gli affitti. Sono queste le maggiori criticità della legge di Bilancio individuate nella riunione di insediamento del Dipartimento PD Università e Ricerca, composto da docenti, ricercatori e studenti dalle diverse aree disciplinari, oltre che da rappresentanti del personale tecnico-amministrativo e dai parlamentari delle Commissioni competenti.
Senza queste risorse, riesploderà in misura molto più estesa il fenomeno degli studenti “idonei non beneficiari”, che il governo – sia pure tardivamente – aveva tamponato per lo scorso anno accademico. Non risultano, infatti, le risorse aggiuntive che il Governo in estate aveva promesso alle Regioni, per compensare l’adeguamento delle borse di studio all’inflazione e l’innalzamento della soglia ISEE. A ciò si lega il mancato incremento del fondo affitti per i fuori sede, che resta a livelli irrisori e che – unitamente alla gestione inefficace dei fondi PNRR – lascia del tutto priva di risposte la giusta protesta degli studenti.
In secondo luogo, non è previsto alcun fondo di incentivazione per la partenza dei nuovi contratti di ricerca. È il segno definitivo che il governo si appresta per il secondo anno consecutivo a prorogare i vecchi assegni di ricerca e a non attuare una precisa disposizione legislativa approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento nel 2022.
Se a questo aggiungiamo la stasi del Fondo di finanziamento ordinario, che per effetto della dinamica inflattiva si tradurrà in un taglio secco delle risorse reali per gli atenei, e l’assenza di qualsiasi norma per la progressiva stabilizzazione dei precari negli Enti di ricerca, il quadro per il mondo dell’università e della ricerca si drammatico.
Il PD si batterà nel passaggio parlamentare a difesa del diritto allo studio e della dignità della ricerca, tentando di costruire la più ampia convergenza delle forze di opposizione”.
Così in una nota Alfredo D’Attorre, responsabile Università della segreteria nazionale del PD.