“Personalmente sulla stepchild adoption ho delle perplessità, anche se penso che la politica non possa farsi da parte, indietreggiare, lasciando che siano i giudici a decidere. Sull’offerta dell’Ncd vediamo, discutiamo per capire quanti ci starebbero”. Lo afferma il senatore del Pd, Giorgio Tonini nell’intervista a la Repubblica che sull’offerta dell’Ncd osserva: “È un fatto nuovo che i centristi dicano “votiamo la legge, a condizione. Avevano sempre affermato che non andava bene in nessuna sua parte. Ora sposano una posizione diversa”.
“Si tratta di capire – spiega Tonini – la forza vera di questa proposta, che va testata nel merito e nei numeri: quanti senatori centristi sarebbero poi disposti a votare la legge? Giovanardi ha detto: “Non se ne parla per niente”. Sacconi ancora peggio. Inoltre bisogna capire se nel Pd c’è lo spazio”.
Alla domanda se sia rischioso per il governo fare passare la legge con una maggioranza Pd-5Stelle, il senatore dem replica: “Questo è un provvedimento parlamentare, non rientra negli accordi di governo. Certo dovrebbe avere il consenso più ampio possibile, come tutte le norme che riguardano e toccano questioni di fondo della società civile”.
Tonini non teme comunque i troppi voti segreti: “Ho grande fiducia nelle doti di equilibrio del presidente Grasso. Ora comincerà una lunga maratona in aula”.
Al Family day, aggiunge, “c’era un pezzo importante di società italiana che va ascoltato. La politica ascolta e poi fa la sintesi”.
Lo stralcio della stepchild adoption “sarebbe una delega a i giudici ad affrontare il problema. Ovvero: il Parlamento non è in grado, rinvia e nel frattempo ci sono i tribunali. Non è un bene”.