La senatrice del PD Monica Cirinnà, relatrice del ddl sulle unioni civili, in una intervista a Panorama, si dice “certa che il testo passerà così com’è”. E ricorda che “siamo alla quarta versione”.
Quindi ribadisce: “Se non consenti a due persone che si amano di dar vita a una famiglia nuova, con figli comuni se voluti, stai dando il via a una discriminazione inaccettabile”.
E rivela: “Ricevo lettere e messaggi tremendi da omofobi, da supercattolici integralisti capaci di dire cattiverie che non si possono raccontare. Procurano un’angoscia che chi non l’ha provata non riesce a immaginare”.
Sul suo compito di relatrice dice che le ha “cambiato la vita in meglio, perché non mi annoio più. Stavo andandomene, la vita dei nuovi eletti al Senato è mortale. Non si fa niente, non si partecipa, si vota e basta”. Ma parla anche di un compito difficilissimo col pregio impagabile di far sentire utili”.
In merito all’utero affittato afferma: “Sono drasticamente ostile a qualsiasi commercializzazione del corpo delle donne. Ho imparato da molti anni uno slogan: il corpo è mio e lo gestisco io ma guardo altri Paesi, penso per esempio alla California, dove c’è una legge che prevede questo tipo di gestazione per altri, o altre, e m’interrogo. Mi chiedo se sia giusto impedire che qualcuna voglia fare dono di sé a un altro”.
Quindi del Family day commenta: “Spero che passino una giornata serena e felice come l’abbiamo passata noi con ‘Svegliati Italia’. Senza rabbia, mi auguro. Noto solo che ci sarà anche Casa Pound”.
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E’ in corso, nell’aula del Senato, l’esame del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili.
Si svolgerà oggi la discussione sulle questioni sospensive e pregiudiziali presentate al testo dalle opposizioni. Il voto su queste ultime, però, avverrà nella seduta di martedì, come stabilito ieri dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, accogliendo la richiesta dei senatori della Lega Nord, impegnati oggi a Milano per la convention del partito con il Front national di Marine Le Pen.
Il 2 febbraio, se verranno bocciate le questioni sospensive e pregiudiziali, avrà inizio l’esame degli emendamenti presentati al testo.
Non è stata stabilita alcuna data, invece, per il voto finale anche se rimane ferma la volontà del Pd di chiudere la partita unioni civili l’11 febbraio.
