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Ue: Corrado, Zan e Strada; astenuti perché difesa non solo armi

“Oggi al Parlamento europeo si votava una risoluzione sulla difesa, dopo giorni di duro
confronto e negoziazione. Noi abbiamo deciso di astenerci, e non perché non ci stia a cuore la sicurezza dell’Europa. Ma cos’è davvero la sicurezza in questi tempi spaventosi, e come si costruisce? Tante cose, la maggior parte delle quali non si ottengono peroòcon le armi”.
Lo affermano in una nota gli eurodeputati del PD, Annalisa Corrado, Cecilia Strada e Alessandro Zan, astenuti oggi sulla risoluzione di sostegno al ReArm Europe.

“Saremo più al sicuro quando smetteremo di dipendere dal gas e dal petrolio di Putin, di Trump e di Paesi che non rispettano i diritti delle persone, quando prenderemo sul serio la crisi climatica, quando costruiremo un sistema di accoglienza e convivenza solidale. Saremo più al sicuro quando vedremo garantiti, tutte e tutti, il diritto alla salute, all’istruzione di qualità, a un lavoro dignitoso, a un ecosistema sano in cui vivere”, aggiungono.

“Per questo tipo di sicurezza ci serve un’Europa unita, forte, solidale, con una sola voce. Non crediamo che puntare sul riarmo scoordinato di 27 Paesi sia la strada giusta. Per questo abbiamo scelto di non sostenere la risoluzione di oggi, astenendoci. Ci sono vari aspetti condivisibili, alcuni ottenuti proprio grazie al lavoro della nostra delegazione del Partito Democratico, ma non riteniamo che sia condivisibile il supporto espresso al piano di riarmo dell’Europa (già l’infelice nome da solo basterebbe per prenderne le distanze), presentato da Ursula Von der Leyen. Astenersi non significa restare a guardare o non avere le idee chiare, significa prendersi la responsabilità di dare un segnale politico. Vogliamo far parte di questo percorso europeo influenzandolo perche’ diventi un progetto di sicurezza e pace, non di guerra infinita. E sì, crediamo che un’Europa Unita debba dotarsi anche di una difesa comune, ma soprattutto di una politica estera comune, esercitata su ogni tavolo possibile per essere davvero costruttrice di pace”, concludono i tre eurodeputati dem.

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