“Con l’arresto dei due co-presidenti Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag e di altri 13 deputati di HDP, la vita democratica della Turchia entra in una fase nuova, oscura e inquietante. La sospensione dell’immunità parlamentare avvenuta già prima del 15 luglio, unita alle dimensioni della repressione post-tentato golpe, che ha riguardato decine di media e migliaia di funzionari pubblici, esponenti politici dell’opposizione e giornalisti, oltre al rinnovo dello stato di emergenza per altri tre mesi erano tutti segnali da leggere come un notevole ridimensionamento delle garanzie dello stato di diritto nel paese. I fatti di questa notte, uniti alla sospensione dei social media e di whatsapp, segnano però un punto di non ritorno per la tenuta della democrazia reale in Turchia.
Nella nostra visita del 7 e 8 settembre in Turchia, come Pd abbiamo incontrato tutti i partiti turchi. In particolare, nelle due ore di colloquio con Selahattin Demirtas, avevamo avuto riscontri estremamente seri rispetto alle azioni del governo finalizzate a restringere gli spazi di opposizione. In questi due mesi la repressione ha continuato a progredire in modo molto preoccupante e non ci sono stati segnali da parte dell’AKP o del presidente Erdogan rispetto a una volontà di tutela delle opposizioni o dello spazio democratico turco.
La ricchezza della dialettica democratica turca, animata non solo dai partiti, ma dai media, dall’accademia e della società civile, ha reso la Turchia un paese più solido e influente. Per questo esprimiamo ancora una volta una condanna fermissima rispetto a quanto sta accadendo e la vicinanza a chi, con coraggio, continua a difendere il diritto di esprimere opinioni diverse rispetto a quelle del governo in carica. Abbiamo chiesto un appuntamento al nuovo ambasciatore turco in Italia per chiedere informazioni rispetto agli arresti e esprimere direttamente tutta la nostra preoccupazione”. Lo ha dichiarato Lia Quartapelle, capogruppo Pd nella commissione Esteri della Camera dei Deputati.
Su Twitter il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni esprime la sua preoccupazione per gli arresti diSelahattin Demirtas e altri deputati Hdp:
Preoccupato per arresto stanotte di @hdpdemirtas e altri deputati Hdp in Turchia. Italia chiede rispetto diritti opposizione parlamentare
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) November 4, 2016
Dopo i magistrati, i giornalisti, gli insegnanti, #Erdogan arresta il leader kurdo @hdpdemirtas . Sdegno e indignazione.
— Gennaro Migliore (@gennaromigliore) November 4, 2016
Arresti #Turchia deputati @hdpdemirtas. Oppositori non possono essere considerati criminali. Condannare repressione di Erdogan @Deputatipd
— Marietta tidei (@Mariettatidei) 4 novembre 2016
Per il senatore del Pd Vannino Chiti,presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea quanto sta accadendo in Turchia è inaccettabile.
“Quando in un paese deputati eletti dal popolo vengono privati dell’immunit à e poi arrestati e trascinati in tribunale, la campana della democrazia suona a lutto.
“Invitiamo il Parlamento e il governo turco a fermarsi”, aggiunge Chiti. “In ogni caso Italia e Unione Europea non possono essere ciechi, sordi o semplicemente distratti. Le ferite inferte allo stato di diritto in un paese riguardano tutti e se non affrontate con decisione, rendono ovunque la democrazia più fragile”.
Quando in un paese si arrestano deputati, la democrazia è in pericolo. La #UE faccia pressioni su governo #Turchia per ripristino libertÃ
— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 4 novembre 2016