“La frase pronunciata da Silvia Colombo, consigliera comunale di Fratelli d’Italia a Treviglio, all’indirizzo di una collega, è l’ennesima dimostrazione dei limiti culturali e ideologici della destra, che da un lato si fa portabandiera della natalità e della famiglia, ma dall’altro reagisce con la più assoluta incapacità di accogliere la maternità e la gravidanza delle lavoratrici madri, anche quando questo richiederebbe aggiustamenti procedurali minimi. In poche frasi, Colombo ha mostrato la natura delle politiche del suo partito intorno alla maternità, nonché tutta l’ipocrisia dell’atteggiamento sbandierato dalla presidente del Consiglio: che da un lato pretende di mostrare al mondo che si può fare la madre e lavorare allo stesso tempo, e dall’altro non muove un dito per estendere questa possibilità a tutte le lavoratrici.
Negare il diritto di partecipare da remoto a una consigliera incinta, quando la tecnologia lo permette con tutte le garanzie di sicurezza, significa ostacolare la parità e l’autodeterminazione delle donne. Di fatto, la destra le considera utili solo finché restano fuori dallo spazio pubblico.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà alla consigliera del PD di Treviglio e al gruppo democratico locale, così come alle donne lombarde impegnate quotidianamente per politiche di equità e pari opportunità. A loro va il nostro massimo sostegno, mentre alla consigliera coinvolta in questa vicenda auguriamo il meglio, al di là del cinismo e delle contraddizioni di una destra che continua a dimostrare quanto poco creda davvero nei diritti delle donne”.
Così Roberta Mori, portavoce nazionale della Conferenza delle donne Democratiche.
Roma, 26 febbraio 2025