Sono passati precisamente trent’anni dal 23 settembre del 1985, giorno dell’omicidio di Giancarlo Siani e prendendo spunto dalle commemorazioni ufficiali che ci saranno – intrise di un minimo di inevitabile di retorica, ma si spera scevre di odiosa ipocrisia – si può provare a fare qualche riflessione non solo sul passato ma anche sull’attualità. Dell’omicidio si sa quasi tutto grazie al lavoro certosino e meticoloso dell’allora pm della Dda di Napoli, Armando D’Alterio, che ha ricostruito con precisione lo scenario del delitto e soprattutto ottenuto condanne passate in giudicato per mandanti ed esecutori. Quel quadro chiarissimo non sembra ad oggi nemmeno minimamente scalfito da un’inchiesta di un giornalista napoletano, pur bravo ed attento, che vorrebbe accreditare una pista alternativa.
Lo scrive Raffaele Cantone in un intervento su Il Mattino di Napoli, a trent’anni dall’omicidio di Giancarlo Siani, il giovane cronista de Il Mattino assassinato dalla camorra il 23 settembre del 1985.
L’anniversario è ricordato anche sui social network, dove molti utenti condividono il ricordo di Siani con l’hashtag #Siani30.