Sintesi dell’intervista di Andrea Bulleri su Il Messaggero
“Sorpresa e amareggiata della decisione di Calenda, soprattutto per il metodo con cui tutto questo è avvenuto. Calenda ha sempre saputo, sin dal primo giorno, che ci sarebbe stata una forma di accordo con SI e Verdi, ma dopo aver definito tutti i termini lui invece ci ha ripensato nuovamente. Decisione francamente inaspettata dopo tutto l’impegno che avevamo messo nel discutere ogni dettaglio”, aggiunge: “La cosa che mi dispiace di più è che io sono convinta che questa mossa non gioverà a nessuno, neanche a lui. Ma adesso dobbiamo guardare avanti. Ho appena chiuso la riunione sul programma con i colleghi del Pd, abbiamo una straordinaria ricchezza di idee su cui sarà bello fare campagna elettorale”, così Irene Tinagli, vicesegretaria del PD nella sua intervista a Il Messaggero.
“Il Pd resta l’unico grande partito in grado di porre un argine ad una coalizione di destra a trazione sovranista, antieuropeista e che propone un’ idea di società che riporta l’orologio indietro di settant’anni. Sin dalla sua fondazione, è un partito di centrosinistra che parla con quei ceti sociali ed economici che hanno un’ispirazione più liberal democratica. Abbiamo radici importanti in quei mondi che ci danno fiducia e la prova concreta sono i risultati straordinari che il Pd ha conseguito nelle ultime tornate amministrative nel nord Italia”.
La Vicesegretaria chiude. “Dubito fortemente che qualsiasi elettore di centrosinistra vada a votare per un partito che, di fatto, contribuirà a fare il gioco della destra e a “far diventare l’Italia come il Venezuela”, per usare le parole dello stesso Calenda che per me restano valide ancora oggi come l’altro ieri”.
Intervista integrale su Il Messagero