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Tinagli: “Enrico sta ripartendo con metodo “

da l’intervista di Annalisa Cuzzocrea alla Economista Irene Tinagli, Vicepresidente Vicaria del Pd, edita da La Repubblica

“La scelta delle nuove presidenti dei gruppi parlamentari pd è stata una scossa, un metodo nuovo farà bene a tutti: uomini e donne. Le correnti sono sempre esistite e non devono essere viste di per sé come il male assoluto perché rappresentano diverse posizioni, storie, culture. Le donne che abbiamo alla guida sono capaci, inclusive, con profili che possono davvero aiutare il partito a operare un cambio di metodo”.

In merito alle alleanze da mettere in campo per le prossime amministrative, Irene risponde così “Enrico sta ripartendo da un metodo. Ha detto che le primarie sono uno strumento importante per identificare i candidati, questo processo va fatto con un percorso di ascolto e condivisione coi territori. Per quanto riguarda il M5S, negli ultimi due anni il M5S ha fatto un processo di maturazione dando prove di europeismo, ma attraversa ancora una fase di profonda trasformazione: aspetterei di capire quale sarà l’identità che vorrà imprimergli Giuseppe Conte e se risolverà alcune delle ambiguità emerse in passato. Le alleanze vanno fatte con pragmatismo guardando ai programmi e agli obiettivi da raggiungere. Letta sta facendo un lavoro molto faticoso per riunire il centrosinistra da Calenda a Speranza e vedere se è possibile aprire un dialogo con il nuovo M5S».

Sul Jobs Act “è una riforma incompleta, manca la parte delle politiche attive, dei servizi per il lavoro, degli ammortizzatori sociali. Un mercato del lavoro più dinamico lo crei se metti insieme flessibilità e protezione. Ma a mio avviso il Jobs Act ha avuto anche effetti benefici: sono aumentati i posti di lavoro, ci sono stati incentivi alle assunzioni, misure contro le false partite Iva che ora vengono usate dai giudici per difendere i diritti dei rider. Bisogna andare sempre al di là degli slogan».

Mentre, per quanto riguarda il reddito di cittadinanza “Nel Pd siamo tutti d’accordo nel dire che è stata una misura utile nella pandemia. Crediamo nell’esistenza di uno strumento di ultima istanza di lotta alla povertà, per chi si trova in una situazione di estremo disagio, ma non fine a se stesso. Deve servire anche a reinserimento e inclusione».

Irene prosegue illustrando tre sue idee per il PD “La prima è la protezione: servono nuovi ammortizzatori sociali e nuovi percorsi di politiche attive del lavoro.
La seconda è la produzione: l’attenzione alle piccole imprese, a chi cerca di dare un contributo all’economia del Paese.
La terza è la partecipazione: non solo nei nostri circoli, ma con le associazioni, i corpi intermedi, tutti coloro che vogliono dare un contributo alla politica».

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