“Oggi stesso faremo appello al Consiglio di Stato”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in merito alla bocciatura del TAR Lazio di cinque dei 20 nuovi direttori dei musei, selezionati dal Mibact con bando internazionale.
“Sono un avvocato e un uomo politico con una certa esperienza. So bene che le sentenze vanno contrastate nelle sedi proprie e vanno rispettate. Detto questo, mi chiedo che figura fa il nostro Paese rispetto al resto del mondo ed anche per le conseguenze pratiche perchè da oggi alcuni musei sono senza direttore.
La riforma dei musei italiani, la selezione internazionale per i direttori pubblicata sull’Economist ha fatto discutere il mondo della cultura e ha avuto appezzamenti in tutto il mondo – chiarisce Franceschini – ed è originata da una norma di legge del cosiddetto decreto art bonus che ha individuato questa procedura particolare per i direttori dei musei”.
I musei coinvolti dalla sentenza del Tar sono: le Gallerie Estensi di Modena, il Museo archeologico nazionale di Taranto, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, Museo archeologico nazionale di Napoli, Palazzo Ducale di Mantova.
Abbiamo fatto bene a cambiare i musei, abbiamo sbagliato a non cambiare i Tar #avanti https://t.co/FOWtjSakJh
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 25, 2017
Un paese che vuole cambiare. Un governo che ci prova. I custodi della conservazione che bloccano tutto. #nonpassalostraniero #TAR
— Gennaro Migliore (@gennaromigliore) May 25, 2017
La decisione del #Tar di bocciare la nomina di 5 direttori di musei italiani è gravissima.
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) May 25, 2017
“Una delle scelte di cui sono e resterò più orgoglioso è aver dato ai più bravi la possibilità di concorrere per la direzione dei musei italiani, patrimonio mondiale dell’umanità . E i risultati già si vedono, a tutti i livelli. Perché abbiamo smesso di tagliare sulla cultura e abbiamo investito in questo settore come nessuno aveva mai fatto prima.
Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa ma conferma – una volta di più – che non possiamo più essere una repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso”.
Così il segretario del PD Matteo Renzi ha commentato su Facebook con un post.