“Non c’è nessun condono perché le cartelle esattoriali si pagano. Si agisce esclusivamente sugli interessi di mora e sulle sanzioni. Si paga tutto il dovuto, semplicemente”. Così il responsabile economico Filippo Taddei.
“E su Equitalia il Governo ha mantenuto l’impegno preso: arriva la chiusura, finisce la stagione del fisco vessatorio e di un’idea di raccolta nata ai tempi di Tremonti e Visco.
La Voluntary disclosure tratta il contante come l’anno scorso. In compenso abbiamo visto che la riscossione è cresciuta, non calata. Strano sentire queste lamentele ora. Le analisi si fanno sui dati reali e la realtà dice che la lotta all’evasione sta ottenendo risultati incontrovertibili: nel 2015 abbiamo recuperato 14,9 miliardi di euro di evasione, il record degli ultimi dieci anni“.
14,9 mld di evasione recuperati nel 2015. Riscossione aumenta con fisco amico, senza interessi e more. Chi parla di #condono è fuori strada
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) October 18, 2016
Il senatore Giorgio Tonini, presidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama ha commentato: “Vedremo e valuteremo il testo del disegno di Legge di bilancio quando, nei prossimi giorni, sarà depositato in Parlamento, ma a quanto a me risulta non c’è e non ci sarà alcun condono”. Lo afferma il senatore del Partito democratico Giorgio Tonini, presidente della Commissione Bilancio a Palazzo Madama.
“Condono significa annullamento degli obblighi tributari, relativi a precedenti periodi di imposta, contro il pagamento di una somma forfettaria – sottolinea l’esponente pd – Questa infelice pratica del passato, che premiava i disonesti a scapito dei contribuenti leali, è stata consegnata alla storia ed è bene che lì rimanga. Ciò di cui si sta parlando e che sarà previsto dalla legge di bilancio è l’abbattimento delle sanzioni e degli interessi di mora, fermo restando l’obbligo di pagare quanto dovuto al fisco, ivi compresi gli interessi normali.
Questa rottamazione delle cartelle di Equitalia è il contrario del condono: quello era un modo per non pagare le tasse, questa è invece una modalità di agevolazione del pagamento delle stesse, aiutando il contribuente a sfuggire alla trappola di un indebitamento insostenibile. Più radicalmente, anche grazie a questo intervento, il governo si propone di dare vita ad un nuovo e diverso rapporto tra amministrazione fiscale e cittadino contribuente, meno inutilmente vessatorio e più amico di chi lavora, fa impresa, investe e rischia e ha perciò il diritto di sentirsi sostenuto da un fisco amico”.
“Impostare un rapporto amichevole tra amministrazione e contribuente – conclude Tonini – è la via maestra per incrementare la lealtà fiscale dei cittadini e anche per isolare e reprimere i comportamenti fraudolenti, insomma è anche la via maestra per combattere l’evasione fiscale: coi fatti, anziché con le gride manzoniane”.