“L’impegno maggiore del decreto attuativo del Jobs Act sulle politiche attive è aiutare il lavoratore nel suo momento più difficile: quando ha perso o sta per perdere il posto non lo lasciamo solo. E’ anche così che ricostruiamo il rapporto di lavoro nella prospettiva della stabilità e non del rapporto indissolubile”.
Lo ha detto Filippo Taddei, responsabile Economia e Lavoro nella segreteria del PD, al convegno “Strumenti e metodi nell’attuazione del Jobs Act” organizzato il 13 luglio al Senato dal gruppo PD.
“In Italia – ha continuato Filippo Taddei – i lavoratori vengono formati quasi esclusivamente se hanno un contratto a tempo indeterminato ed è anche per questo che il sistema del lavoro va riformato. Il cambiamento proposto dal Jobs Act è paradigmatico: siamo passati dalla flessibilità delle tante forme contrattuali ad un mercato più lineare. Il decreto attuativo del Jobs Act sulle politiche attive si prefigge di favorire la trasformazione produttiva e di semplificare la diffusione delle buone pratiche dei servizi a sostegno dell’occupazione, accompagnando il lavoratore lungo tutta la vita professionale.
Puntiamo a sostenere le trasformazioni industriali che stiamo vivendo, attraverso la formazione e il supporto alla ricollocazione. Allo stesso tempo, non vogliamo svilire i servizi per l’impiego che funzionano nelle diverse regioni, ma estendere le buone pratiche a tutto il Paese. I diversi sistemi regionali devono essere centrati su un sistema nazionale”.