“Non pensi di cavarsela con qualche riga affidata alle agenzie di stampa e ai giornali amici. Giorgia Meloni e il suo governo vengano immediatamente a riferire in Parlamento sulle trattative con Musk.
Se 1.5 miliardi di soldi degli italiani per portare i satelliti del miliardario americano nel nostro Paese è il prezzo che dobbiamo pagare per la sua amicizia noi non ci stiamo, l’Italia non si svende“. La segretaria dem, Elly Schlein, non ha dubbi: quello che riferisce l’agenzia Bloomberg in merito a “trattative avanzate” su un accordo fra il governo italiano e e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink, è inaccettabilre. E non convince la nota di smentita che è uscita da Palazzo Chigi, mentre il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ne magnifica le opportunità.
A chiedere a Meloni di riferire in Parlamento, è anche il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani. “Sul negoziato con Musk la maggioranza è in evidente stato confusionale”, scrive Misiani. “Prima l’ambiguo comunicato di smentita con cui Palazzo Chigi ha negato la firma ma non la trattativa. Poi il successivo post con cui Elon Musk si è dichiarato pronto a fornire connettività all’Italia e quello, a ruota, di Salvini che definisce l’accordo una “opportunità” chiedendo addirittura di accelerare. Infine, una assurda nota di Fratelli d’Italia che non trova di meglio che attaccare Elly Schlein e Romano Prodi. Il tutto, nel giorno in cui diventano di dominio pubblico le dimissioni anticipate della direttrice del DIS, Elisabetta Belloni”, sottolinea. “Spetta alla Meloni fare chiarezza e farlo il prima possibile di fronte al Parlamento. Dal governo su questa vicenda esigiamo la massima trasparenza: l’ipotesi di assegnare senza gara un contratto da 1,5 miliardi di dollari a SpaceX, la società di Elon Musk, sarebbe un fatto gravissimo, una svendita inaccettabile della sovranità nazionale per pagare con i soldi dei contribuenti una cambiale politica al massimo sostenitore della nuova amministrazione Trump”.
“Il Paese – continua Misiani – ha il diritto-dovere di conoscere la tipologia e le caratteristiche dei servizi oggetto della trattativa, se esistono aziende italiane o europee in grado di offrirli, i criteri di selezione dei fornitori, i costi e l’ammontare di risorse pubbliche complessivamente da impegnare, le ricadute sotto il profilo della sicurezza nazionale e sulle iniziative di cooperazione avviate con i partner dell’Unione europea. Ci preoccupano le implicazioni politiche di un eventuale accordo con SpaceX, che porterebbe l’Italia ad acquistare servizi tecnologicamente avanzati da una società posseduta da un tycoon molto discusso e strettamente legato all’ultradestra americana e internazionale, con buona pace del sovranismo a chiacchiere della maggioranza e con tanti saluti ai progetti europei per offrire gli stessi servizi proposti da SpaceX. Di tutto questo chiediamo conto alla presidente Meloni. Il suo dovere è difendere gli interessi del Paese e garantire la massima trasparenza e correttezza nell’uso dei soldi pubblici”.