Storie di desaparecidos, dei loro figli, dei loro carnefici: storie latino-americane ma che, in qualche modo, trovano il loro punto di partenza in Italia. È l’Italia il paese degli antenati di Julio Cesar D’Elia e Yolanda Casco, giovani sindacalisti italo-uruguayani, sequestrati nel dicembre del 1977 dal regime militare. Sempre dall’Italia vengono gli avi di Jorge Nestor Troccoli, accusato di sequestro, tortura e omicidio di un gruppo di persone di origine italiana, tra cui Julio Cesar e Yolanda.
Ed è l’Italia il luogo dove oggi, nell’aula bunker di Rebibbia, a Roma, è stato ascoltato, nell’ambito del processo Condor, Carlos D’Elia Casco, l’anello di congiunzione di questa lunga, terribile storia.