“C’è stato un continuo tiro al piccione, uno spostamento continuo del confronto interno in un piano diverso rispetto ai problemi reali del Paese. Uno stillicidio vero e proprio, che è in corso non certo da oggi ma che è risultato ancor più dannoso in un momento nel quale stiamo affrontando la responsabilità di un governo anomalo”.
“Dobbiamo innanzitutto avere rispetto per Zingaretti, anche nel suo travaglio emotivo. Dopodiché io spero possa ripensarci, in vista dell’assemblea del 13 marzo. È la persona giusta per tenere insieme il campo progressista, dunque non solo il Pd, ma anche il M5S e le forze più a sinistra. Perché prima o poi questo momento finirà, si affronteranno due aree contrapposte alle elezioni e dovremo battere la destra”.
In merito al fatto che Zingaretti stia pagando le scelte sul governo con il Movimento, l’appoggio al Conte Bis, al “mai con Salvini”, l’eurodeputato Smeriglio, in una intervista al Tempo, risponde così “Credo sia molto complicato trovare un dirigente del Pd che non abbia condiviso tutte queste posizioni. Zingaretti, da quando è stato eletto segretario, si è impegnato in una operazione difficile e importante, ossia la ricostruzione della sinistra. Il Presidente della Repubblica ha fatto un appello alla responsabilità nazionale, Zingaretti ha risposto a quell’appello e forse gli sono state addossate responsabilità che non ha, perché è comprovato che Draghi ha compiuto delle scelte in assoluta autonomia. Credo che Zingaretti abbia affrontato in maniera corretta delle fasi molto complicate per la vita del Paese, che sono cambiate velocemente”.
Sul tema del Congresso, Smeriglio continua “Dipende da quel che accadrà in Assemblea. Se Zingaretti dirà che le dimissioni sono irrevocabili, si andrà al congresso con un segretario di transizione. Ma io spero che Nicola rilanci e lo faccia nel segno del progetto “Piazza Grande”, di cui sono stato coordinatore. Tante persone, come me, gli chiedono di ripensarci. Però il farlo significa la possibilità di imprimere una linea chiara e non perdersi più in continue negoziazioni interne”.