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Il reato di tortura è finalmente leggeNessuna tortura resterà impunita

Dopo anni di attesa, finalmente approvata la legge che introduce nel codice penale il delitto di tortura, così come richiesto dalla Convenzione ONU del 1984, ratificata dall’Italia con la legge n. 498/1988.

 

L’aula della Camera ha approvato in via definitiva il ddl che introduce il delitto di tortura nell’ordinamento italiano. I sì sono stati 198, i no 35, gli astenuti 104.

Hanno votato a favore PD e Ap, mentre molte forze si sono astenute, tra cui M5S, Sinistra italiana e Mdp.

 

Questi i punti principali del provvedimento.

 

“L’Italia ha finalmente colmato una grave mancanza nel proprio ordinamento” dichiara la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro.

“Un passaggio importante, per il quale il Parlamento lavora da quasi vent’anni e del quale non possiamo che essere soddisfatti. A 33 anni dalla firma della Convenzione di New York – prosegue – i principi in essa contenuti entrano a far parte anche della legislazione italiana, con adattamenti che ne ampliano e rafforzano l’applicabilità.

 

La legge individua quegli atti, singoli o ripetuti, che provocano sofferenze e traumi tali da ledere la dignità di una persona, già privata della propria libertà, siano essi compiuti da pubblici ufficiali, oppure da chiunque altro si trovi ad essere responsabile della custodia, cura o assistenza di quella che è costretta a diventare invece una sua vittima”.

 

“Di fronte ad alcune autorevoli critiche emerse anche in questi ultimi giorni, voglio sottolineare l’impegno e la cura con i quali il Parlamento ha lavorato, raggiungendo un’ampia intesa sul testo migliore possibile nelle condizioni date. L’applicazione concreta delle nuove norme ci dirà se sarà necessario successivamente introdurre eventuali correttivi – conclude Finocchiaro – ma dobbiamo essere consapevoli che quello ottenuto oggi è un risultato del tutto positivo”.

 

Per Marina Sereni, vicepresidente della Cameraè “un passo avanti, una legge comunque di civiltà dalla quale non si potrà più tornare indietro”.

 

“Un testo che non ha alcun intento punitivo nei confronti delle forze dell’ordine, ma equilibrato e giustamente severo nei riguardi di un reato odioso e grave come quello diTortura”, commenta Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, “un macroscopico vuoto normativo più volte denunciato in sede europea e internazionale”.

 

Gennaro Migliore su Twitter

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