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Sicurezza, Falcomatà: “Minniti rispettò i patti fatti con i sindaci, non come questo governo”

«Ha presente questo governo, col quale lutti noi sindaci avevamo stretto un patto tra gentiluomini sulle periferie, e che invece se l’è rimangiato?».

 

Scusi, che cosa c’entra con il fatto che lei e altri 55o sindaci sostenete Minniti nella corsa alla segreteria del Partito democratico?

«Glielo spiego. Minniti è uno che i patti, con noi sindaci, li aveva mantenuti. Sulla sicurezza, le dico…».

Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio Calabria. È concittadino di Minniti, si conoscono benissimo.

 

Dicono i detrattori che Minniti è un doppione di Salvini.

«Questa di Marco doppione di Salvini è un insulto. La sua storia politica parla per lui».

 

Però lui, Minniti, parla soprattutto di sicurezza.

«Guardi, la sicurezza per come la intende Minniti e per come dovrebbe intenderla ilPd è un antidoto alle diseguaglianze. E un modo per tutelare le periferie e non solo il centro, chi vive nelle periferie e non solo chi vive nel centro».

 

 

La performance di Minniti sconfitto all’uninominale contro un candidato fantasma, il Cecconi espulso dal M5S, non è una bella voce nel curriculum.

«Mica è stata colpa sua. C’è stato un voto in massa contro il Pd perché il Pd s’è fatto percepire come lontano dalla gente anche sulle ottime cose che avevano fatto gli ultimi governi di Renzi e Gentiloni».

 

Renzi segretario s’è fatto percepire come distante dalla gente?

«È così. Ma non lo dico solo io, siamo passati dal 4o % delle Europee a meno della metà delle Politiche. Vede, quando la gente ti percepisce come vicino, allora è disposto a perdonarti anche alcune cose che non sono state fatte come si deve. Al contrario, quando vieni percepito come lontano, persino le cose buone che hai combinato al governo sembrano passare in secondo piano»..

 

Per come lo conosce, Minniti farà la parte del candidato «renziano»? «Ma scherza? Minniti non è mai stato un renziano e non comincerà a esserlo ora. Non risponde a nessuna corrente. Sempre se esiste ancora, una corrente renziana».

 

Renzi dice che vuole andare oltre.

«Mi auguro davvero che Renzi rimanga all’interno del Pd. Ha ragione quando sostiene che c’è bisogno di allargare il campo per contrastare il populismo».

 

Che segretario sarebbe Minniti?

«Per come lo conosco io, uno che ascolta. Ecco, sì, abbiamo un disperato bisogno di tornare ad essere un partito che ascolta».

 

E Zingaretti?

«Non lo conosco personalmente. Ma so che è un ottimo amministratore. Sarà una sfida all’interno del fair play, un confronto stimolante».

 

Chiunque vinca, vincerà un ex ds.

«E questa è senz’altro una bella notizia per chi viene da quella storia».

 

Lei viene da quella storia.

«E infatti per me è una bella notizia».

 

 

 

 

 

 

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