Via libera del Parlamento alla richiesta del governo di autorizzare un incremento del debito per intervenire nel settore delle banche.
Secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenuto oggi alla Camera, l’intervento precauzionale a sostegno del sistema bancario rafforzerà “la capacità del sistema Italia di crescere e consolidarsi”. Padoan ha sottolineato come, a sua volta, ” la crescita di per sé sarà un ulteriore elemento facilitatore nel risanamento dei bilanci bancari perché molti bilanci si stanno risanando, ma non se ne parla perché ovviamente non si parla mai delle buone notizie”.
“L’azione pubblica è ispirata a due principi fondamentali: mantenere la stabilità finanziaria, che è un bene di tutti e non delle singole Banche, e salvaguardare il risparmio”, ha aggiunto Padoan ribadendo che l’intervento per cui il governo ha chiesto l’autorizzazione “è di tipo precauzionale, che non agisce nel vuoto ma agisce in un contesto in cui il sistema italiano e’ solido e ci sono alcune situazioni di crisi, ciascuna specifica con sua caratteristiche”.
Padoan ha assicurato quindi che, in caso di presentazione di uno o più interventi, il governo ”cercherà una valutazione condivisa, la più ampia possibile, delle misure specifiche”.
“Votiamo a favore di questa relazione perché crediamo che questo passaggio chieda a tutti noi senso di responsabilità, nell’idea che in questo momento delicato, la politica, in Governo e il Parlamento non possono abdicare nei confronti della tutela del nostro sistema economico e in particolare del sistema del risparmio”. Così il senatore Giorgio Tonini, intervenendo al Senato a nome del suo Gruppo sul voto alla relazione per l’autorizzazione all’aumento del debito.
“Venti miliardi – ha sottolineato il Tonini – non sono affatto una cambiale in bianco all’esecutivo, ma un segnale molto forte che lo Stato di fronte alla tutela dei lavoratori, pur nella più totale consapevolezza del suo ruolo di sussidiarietà verso il mercato e le sue regole, non può essere neutrale. Con questo provvedimento saranno possibili, ripeto, nel più totale rispetto delle norme che regolano i mercati, interventi di sistema, capaci di fornire, qualora fosse necessario, uno strumento di salvaguardia del risparmio che prima non c’era, naturalmente in uno spirito di concertazione a livello europeo. Chi vota contro, non ha saputo indicare un’alternativa credibile e questo è indicativo del fatto che siamo di fronte all’unica strada percorribile. Tutto questo, come ha assicurato il ministro Padoan – ha concluso Tonini – all’insegna non solo della trasparenza ma della condivisione con il Parlamento”.
“Tutelare i risparmiatori, favorire il consolidamento del sistema bancario e rilanciare il credito.
Con la relazione approvataoggi, il Parlamento autorizza il Governo, in via preventiva, ad intervenire con risorse pubbliche sul nostro sistema bancario. Non per fare gli interessi delle banche, ma per difendere migliaia di risparmiatori, tra cui molte famiglie e aziende, e garantire posti di lavoro. Il ricorso a fondi pubblici, fino a 20 miliardi di euro, avverrà solo qualora le operazioni di mercato, ancora in corso in queste ore, non dessero frutti.
Come è noto il nostro è un sistema bancario stabile, che presenta alcune criticità tra l’altro evidenziate solo durante gli stress test, esami finanziari che simulano contesti economici assolutamente negativi. Quello autorizzatooggisarebbe un intervento una tantum che non determinerebbe effetti sul deficit: infatti le risorse non si sarebbero potute destinare a diverse finalità di spesa (ad esempio di carattere sociale): semplicemente lo stato entrerà nel capitale delle banche, per un tempo definito, e per poi rivendere le quote quando il suo intervento non sarà più necessario. Un indispensabile puntello provvisorio, non una spesa ma un investimento”. Lo scrive sul suo profilo Facebook il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato.