«Da un lato c’è il Pd che sa amministrare, dall’altro Fdi che non ha esperienza», spiega Filippo Sensi, parlamentare uscente e oggi candidato al Plurinominale del Senato di Campania I.
«Sul Pnrr si gioca la partita del Mezzogiorno. C’è una destra che lavora per rinegoziare il piano, con la logica dei pugni sul tavolo, non capendo che rischia di danneggiare quello che siamo riusciti a portare faticosamente a casa. Non immaginandola delicatezza di questo tema: parliamo di soldi vincolati a complesse procedure con il rischio di mettere a repentaglio tutto. Con un effetto boomerang sul Sud, in particolare, e su tutto il Paese».
«Vediamo l’ultima settimana che è decisiva e il margine, ne sono sicuro, s’assottiglierà. In generale il Pd si fonda e viene visto come una forza politica che dà sicurezza e ispira responsabilità. E in questa fase così drammatica, questa credibilità è un valore aggiunto il Pd come bene-rifugio. Specie negli ultimi giorni».
«Sono preoccupato, più che della Meloni, della sua classe dirigente che ha poca esperienza amministrativa e di governo e si muove tra una sorta di grillismo e la rivendicazione della loro storia molto chiara. Un mix che pone più di un punto interrogativo».